All’andata, a vincere furono i granata di Ventura. La partita finì per tre reti a uno, e il campionato sembrava indirizzarsi già verso la proclamazione della prima sorpresa illustre. Poi, le cose sono cambiate: il Torino non ne ha praticamente più imbeccata una, e adesso naviga, o meglio veleggia, nella zona intermedia della classifica, a quota 26 punti, una boccata di ossigeno se si pensa che solo due giornate fa ne aveva appena 22. La Fiorentina, invece, dopo la debacle contro i granata alla seconda di campionato ha iniziato un percorso netto che l’ha portata stabilmente tra le prime cinque della classe, anche se, di questi tempi, alcune certezze iniziano a vacillare.
La Fiorentina viene da una striscia negativa di due sconfitte, tre se si considerano le ultime cinque giornate, ma, complici anche le prestazioni non certo maiuscole della Roma, gli uomini del portoghese Paulo Sousa sono ancora stabilmente in quarta posizione, a 38 punti, due in meno dell’Inter e tre in più della Roma. Quella dell’Artemio Franchi sarà una delle ultime chiamate per la Viola, per decidere se sarà in grado di salire sul treno che condurrà alla zona Champions League e magari allo scudetto, oppure se soccomberà e sarà costretta a lottare “soltanto” (si fa per dire) per l’Europa minore.
Qui Fiorentina
Non ci saranno Vecino e Marcos Alonso nel 3-4-1-2 di Paulo Sousa. Torna a disposizione però Gonzalo Rodriguez, che riprende le redini della difesa. In panchina, sono già a disposizione Tino Costa e Zarate, mentre non ha partecipato alla fasi di rifinitura Suarez, che è in procinto di andarsene da Firenze. In attacco, il tecnico portoghese potrebbe dare spazio al redivivo Babacar, che affiancherà Kalinic, con Ilicic a supporto del tandem d’attacco e Borja Valero che torna nel suo ruolo originario sulla linea mediana. La Fiorentina dovrebbe impostare il suo gioco sulle percussioni dalle fasce, che in più di un’occasione hanno messo in difficoltà la difesa del Toro, e sui movimenti di Josip Ilicic, sicuramente l’uomo di cui la difesa granata dovrà fare maggiore attenzione.
Qui Torino
Il Toro sembra essere risorto. O quanto meno, ben defibrillato. Dopo una fase in cui la vittoria era diventata quasi un tabù, i granata di Gianpiero Ventura hanno ritrovato la via della vittoria, per poi pareggiare nel recupero infrasettimanale nell’ostica sfida del Mapei Stadium contro il Sassuolo. Classico 3-5-2 con Ciro Immobile e il Gallo Belotti in avanti; Quagliarella parte dalla panchina, mentre Maxi Lopez non è neanche in lista convocati per via dell’influenza. Fuori Bruno Peres per un affaticamento muscolare rimediato contro il Frosinone, al suo posto partirà Zappacosta dal primo minuto. Come giocatore più pericoloso, puntiamo su Immobile: dopo le disastrose esperienze nei campionati esteri, è tornato per lasciare il segno nel nostro campionato. All’esordio è andato in gol, anche se su rigore. Ora, non può che migliorare.