Ai microfoni di Inter Channel, Felipe Melo analizza le ultime settimane in nerazzurro. Un passo indietro, dopo un promettente avvio. Con la Lazio - prima della sosta - un eccesso di foga decisivo ai fini del risultato. Prima l'intervento scomposto in occasione del rigore, poi il cartellino e le conseguenti tre giornate di stop. 

Il brasiliano distingue gli episodi in questione, ammette la colpevolezza in occasione del penalty biancoceleste, mentre obietta sulla successiva sospensione. 

Un passaggio a vuoto mentale che porta alla ribalta gli anti-Melo, che accentua la fama da "cattivo" dell'ex Gala. 

"Lo sbaglio è stato il rigore, un giocatore della mia esperienza non può fare quell’errore, ma siamo umani e possiamo sbagliare. L’espulsione? Non ho visto Biglia arrivare, ho provato a calciare il pallone il più veloce possibile, ho saltato per non fargli male, l’arbitro mi ha dato il rosso e anche tre giornate. Ho visto nell’ultima partita della Sampdoria un’entrata violenta, ma l’arbitro non ha fatto nulla. Gli errori capitano, ma un giocatore della mia esperienza non può commettere l’errore del rigore".

"Se non ci fosse stato il rigore non avremmo perso probabilmente. Con il Sassuolo poteva finire 5-1 per noi, capitano giornate così".

Fari poi sulla stagione dell'Inter. Un girone d'andata da squadra d'alta classifica, una leggera flessione, quella attuale, che nulla toglie agli straordinari risultati della squadra di Mancini. Felipe Melo ricorda gli inizi e gonfia il petto, l'Inter torna a rivestire un ruolo importante e le critiche - numerose - evidenziano il nuovo status. 

"Stiamo facendo molto bene, siamo lì, a due punti dal primato. Le critiche? La gente critica perché non vuole vedere l’Inter lì, dispiace per loro, ma a noi non frega niente, vorrebbero essere qui e non possono. Abbiamo fatto bene, nessuno parlava di un’Inter ai primi posti quando sono arrivato, siamo qui e vogliamo fare ancora meglio".