Riparte dal Qatar - da Doha - la corsa dell'Inter. Una tournée all'estero - in controtendenza rispetto alle altre pretendenti al titolo - per archiviare il 2015 e salutare l'avvento del 2016. La Serie A ri-prende vita, nuovamente, tra una decina di giorni - il 6 gennaio è in programma la trasferta del Castellani - e Mancini sfrutta la pausa natalizia per cementare il gruppo e allontanare pericolose tossine manifestatesi al termine del match con la Lazio.
Non è tanto la sconfitta di campo a incupire il tecnico, quanto quel velo di nervosismo emerso in superficie al triplice fischio. Prima il colpo di testa - ripetuto - di Melo, poi le scaramucce con al centro dell'attenzione Ljajic e Jovetic. L'obiettivo è ritrovare la precedente armonia, sottolineare concetti chiave per una squadra in costruzione. L'Inter non può permettersi "assoli individuali", deve seguire una linea definita e un progetto chiaro.
L'addio parziale all'Italia è occasione propizia per avvicinare i giocatori e parlare - a stretto contatto - dell'accaduto. Momenti di calma, per digerire la sosta e analizzare differenti prospettive. Nel mezzo, l'amichevole con il Psg, appuntamento ormai tradizionale, utile a riempire le casse - un milione circa - e a mantenere viva la condizione fisica in un periodo - non breve - privo di incontri ufficiali.
A testimonianza dell'assunto, presenti le stelle dell'organico nerazzurro. Mancini conta sull'intera rosa e su alcuni Primavera da seguire con attenzione. L'idea è di concedere a tutti la passarella qatariota. Allo Stadio Al-Sadd, allenamento in mattinata, domani invece il confronto con la corazzata di Blanc.
Un incrocio di campo, forse di mercato, perchè non mancano giocatori in esubero a Parigi che stuzzicano il Mancio. Lavezzi è pallino antico, oggi forse in calando, Van der Wiel è nome da tempo sul taccuino nerazzurro. La società di Thohir insegue esterni bassi di qualità e il terzino non è tra gli intoccabili in Francia.
Un'amichevole, poco più, ma parte da qui la volata Scudetto.