Sorpresa a San Siro. La Lazio di Pioli, dopo l'ottima prestazione di coppa, fa il colpaccio in casa della capolista. I nerazzurri collezionano la seconda sconfitta casalinga al cospetto dei biancocelesti, autori di una grande gara. Candreva indirizza subito il match sui binari giusti, la reazione dell'Inter è tardiva e matura col pareggio di Icardi; ma a tre dalla fine l'87 biancoceleste sentenzia la banda Mancini. 

La squadra del presidente Thohir si presenta in abito da sera al gran galà di San Siro: 4-2-3-1 votato all'attacco pronto a scatenare la bocca di fuoco di Icardi. Jovetic, Biabiany e Perisic (dietro di lui) hanno il compito di non dare punti di riferimento alla retroguardia biancoceleste, coperti dalla solida diga Melo-Medel. In difesa, terza presenza consecutiva per Martin Montoya, acquistato in estate dal Barça e finalmente rispolverato da Mancini. Di fianco a lui, la coppia Miranda Murillo con il confermatissimo Telles a presidiare l'out mancino. Pioli risponde calando i suoi assi e affidandosi alla vena realizzativa dell' ottimo Alessandro Matri. Ai suoi fianchi, le frecce Candreva e Anderson supportati dal folto centrocampo, composto da Biglia Parolo e Milinkovic. I quattro dietro sono Konko, Mauricio, Hoedt e Radu a difesa della porta di Berisha (che sostituisce l'infortunato Marchetti).

L'approccio dei nerazzurri è molle, sembra quasi che il primo posto abbia imborghesito la squadra di Mancini, condizionandone i primi 45 minuti di gioco. L'Inter fa fatica a mettere pressione alla Lazio che, dopo appena cinque minuti, gela San Siro. Calcio d'angolo di Biglia, schema che libera Candreva al tiro e da lì l'esterno romano non può sbagliare. Retroguardia nerazzurra troppo schiacciata e Handanovic fulminato. E' un'Inter sterile, che non riesce ad esprimersi, contrapposta ad una Lazio attenta e spensierata. La reazione dei ragazzi di Mancini praticamente non arriva e Candreva va addirittura vicino al raddoppio, calciando alto dopo uno spunto di Felipe Anderson.

Servono i cambi per scuotere i meneghini. Mancini lo sa e inserisce Brozovic e Ljajic , lasciati sorprendentemente in panchina. L'Inter si desta e al 61' trova il gol del pari: Icardi, dopo un'imbeccata di Perisic, fredda Berisha in uscita. E' 1-1 con l'attaccante argentino che continua il suo ottimo periodo di forma e ridà voce a San Siro. I nerazzurri trovano coraggio, gettandosi alla ricerca della vittoria per rispondere alle dirette inseguitrici. A questo punto, però, Felipe Melo diventa  protagonista (in negativo) vanificando gli sforzi dei suoi. Dapprima il brasiliano commette ingenuamente fallo da rigore su Milinkovic-Savic, con Candreva che si fa ipnotizzare da Handanovic ma insacca sulla ribattuta (87'). Poi, tre minuti più tardi, completa l'opera facendosi espellere dopo un intervento scomposto ai danni di Biglia. Nel finale espulso anche Milinkovic per doppio giallo. La squadra di Mancini si getta in avanti con cuore e coraggio alla ricerca del 2-1, ma non basta. La Lazio espugna il Meazza. L'Inter si vede raggiunta dalle inseguitrici (Fiorentina e Napoli -1, Juventus -3) ma mantiene il primo posto. E' stata, forse, una delle più brutte partite dei nerazzurri. Mancini non può sorridere, Pioli si e sotto l'albero i loro panettoni avranno sapore totalmente diverso.