Il rotondo successo del Friuli porta in dote un ritrovato Mauro Icardi. L'attaccante - con la complicità della difesa bianconera - spegne il periodo negativo e batte per due volte il numero uno di casa, lanciando l'Inter in vetta alla A. Quattro le lunghezze che separano i nerazzurri da Napoli e Fiorentina all'alba dell'ultima tornata prima delle festività natalizie.
Importante, nel ritorno di Icardi, l'apporto di Roberto Mancini. Il tecnico tocca le corde emozionali del ragazzo e porta in superficie carattere e determinazione. Non solo finalizzatore Icardi, ma "9" moderno, in grado di svolgere un ruolo importante anche in fase di copertura o di manovra.
"Le parole di Mancini sono servite a darmi la giusta motivazione,così come era successo l'anno scorso. Io, come dico sempre, devo aiutare la squadra con i gol, poi ovviamente devo fare anche la fase difensiva".
Concreto, letale. Icardi scaraventa in rete la sfera e si prende la scena, è un momento di liberazione, un respiro a pieni polmoni per silenziare quel vociare di stampa e tifosi, quel crescente malcontento.
"L'importanza di essere tornato a segnare? Ero già contento di aver fatto un gol, poi è capitato lì il pallone e l'ho buttato dentro. La doppietta mi dà morale, mi aiuta anche perché si è parlato troppo della mia astinenza da gol, e poi le mie reti sono servite a portare a casa i tre punti".
Primato. Il riconoscimento per l'ottimo lavoro svolto fin qui. L'Inter, al giro di boa, è davanti, ma la strada che porta al titolo presenta non poche insidie. Fioccano le contendenti, con la Juventus in netta crescita.
"Il primato? Sinceramente volevamo essere in alto a Natale, poi abbiamo vinto con l'Udinese ed è andata bene anche con i risultati delle altre squadre".
Fonte Sky Sport