Conferma e stoccata. Adem Ljajic si prende l'Inter e lo fa in una notte difficile. Un piazzato del talento serbo risolve l'enigma Genoa e proietta l'undici di casa in vetta, con il Napoli pronto al controsorpasso in Emilia. Notte da primi della classe, per l'Inter e per Ljajic. Un giocatore diverso, coinvolto, continuo. Indubbio il tasso tecnico - non comune - sotto la lente d'ingrandimento la capacità di coniugare qualità e concretezza. Ljajic è oggi il miglior interprete offensivo dell'Inter, gioca bene e fa giocar bene, non dote da poco. 

Giunto al tramonto del mercato estivo, per gentil concessione della Roma, Ljajic è a Milano in prestito, ma l'impressione è che il matrimonio possa prolungarsi in via definitiva. Al termine dell'incontro di ieri, un fendente al passato, alla Roma, fermata a Torino e ora in piena crisi all'alba della decisiva sfida con il Bate. 

"Deve parlare la società su questo: io cerco di dare sempre il massimo per la squadra, in allenamento e in partita - ha dichiarato a fine partita, a Mediaset Premium - spero che qualcuno a Roma si stia mangiando le mani.”

Ljajic esalta la prestazione della squadra, una vittoria di misura, ma importante, per classifica e morale. Chiosa per l'operato arbitrale, come con il Napoli, infatti, l'Inter chiude in dieci, una costante che si fa via via più preoccupante. 

"Abbiamo dato il massimo perché sapevamo che era una partita difficile, ma siamo riusciti a ritornare alla vittoria e siamo contenti. A me non piace parlare degli arbitri, ma non mi sembra normale che ogni due o tre settimane giochiamo con un uomo in meno, però ci siamo abituati".