Nel corso della breve settimana d'attesa che ci ha portato al 15° turno di Serie A il principale argomento delle discussioni del Bar Sport dietro l'angolo aveva molto spesso come nocciolo della questione la presa di coscienza definitiva di come le ambizioni da Scudetto dell'Inter sconfitta al San Paolo dal Napoli, nel big match della giornata numero 14, sembrino adesso legittime. Una sconfitta come prova definitiva del valore di qualcosa: di solito sono le vittorie a farlo. Ma quando ieri a Mancini hanno chiesto se avrebbe preferito la solita vittoria per 1-0 la verità è venuta comunque a galla. "", risponde il Mancio, ridendo. Perché alla fine a condurre alla vittoria sono i punti, preferibilmente tre per volta, e non le convinzioni che lasci evaporare da una partita. Tre punti che oggi l'Inter punta a conquistare nell'anticipo numero tre della giornata numero 15 di Serie A.

A San Siro, ore 20.45, arriva il Genoa, contrariato dall'attuale posizione in classifica. I Grifoni si trovano a quota 16 punti, alle porte di una zona retrocessione poco consona al team guidato da Gasperini, in compagnia dei cugini Doriani, appena tre punti sopra il burrone della zona rossa, pericolosamente avvicinatasi domenica scorsa quando il Carpi ha espugnato proprio il Ferraris in quella che doveva essere una passeggiata - per il Genoa - e si è trasformata in una via Crucis.

Così come l'Inter, anche il Genoa ha perso 1-2 ma in casa ed appunto contro un'avversaria molto meno quotata rispetto al Napoli. Un incidente di percorso che non pareva nei piani, a maggior ragione dopo la buona vittoria contro il Sassuolo per 2-1 ed una striscia di risultati utili consecutivi che aveva toccato quota 4 match. Una visione condivisa dallo stesso Gasperini, che ieri in conferenza ha così parlato: " La giornata di domenica non è stata bella. Abbiamo sprecato due mesi di lavoro, ma ora dobbiamo ripartire: tuttavia la squadra in questo periodo ha fatto bene, peccato che potevamo dare una svolta dal punto di vista della classifica". 

L'anno scorso di questi i tempi il Genoa era addirittura terzo, con 26 punti, ben saldo in zona Europa. Ma se l'anno scorso l'attacco genoano poteva contare sulla potenza di fuoco di Niang, Matri e Pinilla quest'anno ci si deve "accontentare" di Leonardo Pavoletti, che nonostante il profilo non proprio dei bomber qualche gallone l'ha guadagnato. 5 gol in 10 gare prima della gara con il Carpi quando un episodio negativo di cui si è reso protagonista ha messo in salita la gara. La sua partita è durata sei minuti prima che l'arbitro lo espellesse per una gomitata gratuita rifilata ad un difensore avversario. Gesto del quale l'attaccante si è ben presto rammaricato, chiedendo scusa mentre usciva dal campo. L'1-0 di Diogo Figueiras aveva fatto ben sperare, prima che l'ex Borriello e Zaccardo ribaltassero tutto nel secondo tempo.

Per sostituire Pavoletti Gasperini ha due opzioni: scegliere l'ex Pandev - domenica scorsa alla prima apparizione da metà Settembre ed ancora senza i 90 minuti nelle gambe - oppure schierare un tridente leggero con Perotti centravanti ed ai suoi lati Lazovic ed uno fra Diego Capel, Gakpé e Ntcham. Per il resto pochi dubbi: a centrocampo diga solida e solita Rincon - Tino Costa (ancora indisponibile Dzemaili, al quale si aggiunto Tachtsidis) mentre sulle fasce Laxalt ha ormai convinto tutti per duttilità ed apporto ad entrambe le fasi e Diogo Figueiras spera nella sesta maglia da titolare di fila nonostante l'infortunio che lo ha costretto a lasciare anzitempo la contesa di domenica scorsa. L'ex Siviglia è in ballottaggio con Issa Cissokho ed Ansaldi. Quest'ultimo ha disputato le ultime gare da centrale sinistro della difesa a tre, quindi un suo cambio di ruolo comporterebbe un buco dietro, che a quel punto sarebbe preso da De Maio (viste le defezioni Muñoz e Marchese), domenica scorsa abbastanza triste dopo le due sostituzioni dentro-fuori fra 43° e 70°. 

Ben più profonda la rosa di Mancini che come sappiamo è solito sorprendere tutti con undici poco prevedibili nel momento della distribuzione della distinta. Ieri il Mancio ha reso la vita un po' meno difficile ai giornalisti, annunciando fra i titolari certi Handanovic, Miranda, Murillo, Felipe Melo e Jovetic, questi ultimi ripescati dopo la panchina di Napoli. Il toto-formazione parte da qui e dall'esclusione certa degli infortunati e squalificati e quindi non convocati Kondogbia, Santon, Nagatomo e Vidic. In tre delle ultime cinque uscite l'Inter ha usato un 4-3-3 molto mobile. Non l'ha fatto contro Frosinone (4-2-3-1) e Torino (3-5-2). Ecco, il Torino è l'ultima squadra che usa una difesa a tre che l'Inter ha affrontato. In quel caso Mancini preferì schierarsi a specchio. E chissà che non decida di farlo anche oggi. Un'eventuale difesa a tre stasera potrebbe recitare Murillo - Miranda - Medel. Se sarà invece una quattro ecco che i probabili titolari diventano D'Ambrosio - Murillo - Miranda - Telles con Juan Jesus, Ranocchia e Montoya alternative.

A centrocampo sono tre le formule adottabili: mediana a due, trio di centro oppure triangolo rovesciato. Prima opzione: Melo certo, per l'altro posto favorito Medel. Ma nel caso il cileno fosse adoperato in difesa ecco che al fianco di Melo si aprirebbe il ballottaggio Brozovic - Guarin, con il colombiano favorito dal fatto che Brozo potrebbe essere anche dirottato sull'ala destra. Seconda opzione: Melo sempre certo, Medel (sempre a meno di impiego in difesa) quasi ed ancora ballottaggio Guarin - Brozo. Ultima opzione: Melo metodista, Brozo e Guarin leggermente avanzati. Questa disposizione (4-1-4-1) consentirebbe all'Inter di avere sia due marcature a uomo su Rincon e Tino Costa che la superiorità a centrocampo in fase di impostazione. Così facendo davanti starebbe fuori Mauro Icardi, di cui parleremo dopo, con Jovetic unico attaccante e Perisic, Biabiany e Ljajic a battagliare per due maglie sugli esterni.

Altre opzioni offensive: 4-4-2 con Jojo ed uno fra Icardi e Ljajic più  Biabiany o Brozovic a destra e Perisic o Ljajic a sinistra; 4-2-3-1 fotocopia di quello visto con il Frosinone, ovvero Biabiany-Jojo-Ljajic ed Icardi punta; 4-3-3, Jovetic largo, Icardi puntero e l'altra maglia per i tre moschettieri della fascia; 4-3-1-2 con Perisic o Ljajic dietro Jojo ed Icardi.

Ecco, Icardi. Non v'è dubbio che le aspettative sul bomber rosarino fossero ben altre dopo la scorsa stagione. Ma finora il rapporto col calcio manciniano è stato quanto di peggiore potesse capitare ad un giocatore che nel repertorio ha un solo modo di interpretare il ruolo di punta, ovvero quello di stazionare davanti alla porta, magari in qualche occasione spalle ad essa, ma comunque in area di rigore con rarissime escursioni al di fuori di essa, attitudine che Mancini vorrebbe sviluppare nel gioco di Maurito. Contro il Napoli la prestazione di Icardi è stata a dir poco deludente, e non è un caso che con la sua uscita dal campo l'Inter - seppure in 10 - abbia trovato modo di far male al Napoli, svuotando la zona centrale del proprio attacco a quel punto priva di punti di riferimento. Prestazione cattiva che sommata al buon impatto di Jovetic dalla panchina ha fatto pensare al ribaltamento delle gerarchie. Ma Maurito è il capitano e mandarlo in panchina contro il Genoa sembra una bocciatura bella pesante da digerire. E visto anche che Mancini non fa che ripetere che Jojo e Icardi devono giocare insieme per conoscersi (ieri ha detto: "Penso che sia una questione di tempo. Si conosceranno sempre meglio. Poi con altri giocatori offensivi si rischia di essere troppi, ma è una questione di equilibrio perché se tutti difendono si può fare") vedere i due titolari oggi non è un'opzione remota.

Ieri Mancini ha punto verbalmente Icardi per spronarlo ed in modo da sollecitare le sue motivazioni: "Gli attaccanti hanno bisogno della squadra e viceversa soprattutto in fase di impostazione. Questo vale per tutti. Ci sono momenti in cui la squadra subisce e ha bisogno di tutti per difendersi. Chiaro che quando sviluppi il gioco la squadra stessa deve cercare l'attaccante. Sono soddisfatto di tutti, se siamo stati in testa fino a lunedì significa che tutti hanno fatto bene. Allo stesso tempo tutti possono fare di più, rimanere in panchina può capitare a tutti". 

Filotti e statistiche:

Inter (2° in classifica, 30 punti | in casa: 4° in classifica, 16 punti)

- prima di Napoli era imbattuta da sette gare;
- prima di Napoli non prendeva gol da quattro gare;
- segna almeno un gol da cinque gare consecutive;
- in casa non prende gol da quattro gare;
- ben nove clean sheet stagionali;
- in casa viene da tre risultati utili di fila (2 vittorie, 1 pareggio);
- insieme al Napoli vanta la migliore difesa della Serie A (9 gol), insieme all'Atalanta la migliore casalinga (4 gol)
- delle prime cinque in classifica l'Inter vanta il peggior attacco (14 gol);
- ha appena il sesto miglior attacco casalingo (9 gol);
- insieme a Napoli e Fiorentina è la squadra che ha vinto più partite (9);
- ha il terzo miglior rendimento nelle ultime cinque gare giocate (4 vittorie, 1 sconfitta: 12 punti)
- ha la seconda miglior difesa nelle ultime cinque gare giocate (2 gol)

Genoa (15° in classifica, 16 punti | in trasferta: 16° in classifica, 3 punti) :

- prima della gara contro il Carpi il Genoa era imbattuto da quattro gare ;
- incassa almeno un gol da tre gare consecutive e da sette trasferte consecutive;
- solamente tre clean sheet in stagione, nessuno in trasferta;
- segna almeno un gol da tre gare consecutive e da due trasferte consecutive;
- è una delle quattro squadre del nostro campionato a non aver ancora vinto in trasferta;
- è una delle tre squadre che hanno pareggiato più partite fuori casa (3);
- in trasferta viene da due pareggi di fila, tre nelle ultime quattro;
- ha la terza peggio difesa esterna nelle ultime cinque gare giocate (10 gol).

Ultime cinque:

Inter (12 punti, ultime 5 in casa: 10 punti)
L @ Napoli 2-1
W - Frosinone 4-0
W @ Torino 0-1
W - Roma 1-0
W @ Bologna 0-1

Genoa (6 punti, ultime 5 in trasferta: 3 punti) :
L - Carpi 1-2
W - Sassuolo 2-1
X@ Frosinone  2-2
X - Napoli 0-0
X @ Torino 3-3

Marcatori, assistman, più in forma:

Inter:
Icardi 4 gol, Jovetic 3 gol
Ljajic 3 assist, Guarin, Jovetic e Telles 2 assist
Ljajic, Biabiany.

Genoa:
Pavoletti 5 gol, Gakpé 3 gol;
Lazovic, Rincon, Gakpé 2 assist;
Laxalt e Lazovic.

Migliori marcatori incrociati:

Inter: Icardi 3 gol contro il Genoa, Palacio 3 gol, Biabiany 2 gol.
Genoa: Pandev 2 gol, Pavoletti 1 gol contro l'Inter. 

Prossimi impegni:

Udinese - Inter, sabato 12 ore 20.45, Serie A, 16° giornata.
Inter - Cagliari, martedì 15 ore 21.00, Coppa Italia, ottavi di finale.
Inter - Lazio, domenica 20 ore 20.45, Serie A, 17° giornata.

Genoa - Bologna, sabato 12 ore 15, Serie A, 16° giornata.
Genoa - Alessandria, martedì 15, ore 17.15, Coppa Italia, ottavi di finale.
Roma - Genoa, domenica 20, ore 15, Serie A, 17° giornata.

Precedenti: 

Inter contro Genoa: 62 vittorie Inter - 34 pareggi - 37 vittorie Genoa (gol: 227-179)

- il Genoa ha vinto due delle ultime tre gare disputate contro l'Inter

Inter - Genoa : 44 vittorie Inter - 12 pareggi - 12 vittorie Genoa (gol: 144-69)

- il Genoa non vince in casa dell'Inter dal 1994 (12 partite)
- l'Inter ha vinto 6 delle ultime 7 gare giocate in casa contro il Genoa


Inter contro Genoa campionato: 54 - 34 - 37 (206-172)
Inter - Genoa in campionato: 38 - 12 -12 (129-64)

L'anno scorso:

Inter - Genoa 3-1 (Palacio, Icardi; Izzo; Vidic)
Genoa - Inter 3-2 (Icardi; Pavoletti; Palacio; Lestienne, Kucka)

Bilancio allenatori:

Mancini contro Gasperini: 2 vittorie Mancini, 1 pareggio, 1 vittoria Gasperini.
Mancini contro Genoa: 2 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta.
Gasperini contro Inter : 2 vittorie, 3 pareggi, 7 sconfitte.

Gli ex:

Inter: Palacio (100 presenze, 38 gol, 27 assist con il Genoa fra luglio 2009 e luglio 2012), Ranocchia (17 presenze, 2 gol con il Genoa fra giugno 2010 e gennaio 2011);
Genoa: Laxalt (tuttora in prestito dall'Inter, 0 presenze); Pandev (70 presenze, 8 gol, 15 assist con l'Inter fra gennaio 2010 ed agosto 2011), Burdisso (139 presenze, 8 gol, 3 assist con l'Inter fra luglio 2004 ed agosto 2009)