Termina il novembre nero della Lazio di Pioli, mese nel quale è stato conquistato un solo punto in campionato. Comincia dicembre, con tanti punti interrogativi, con Juve, Samp, Inter e Fiorentina alle porte. La squadra deve reagire, deve dimostrare di saper battere una grande (con Pioli 11 big match persi su 17), anche se con i bianconeri lo storico non è positivo: i biancocelesti non battono la Juve da 12 anni, dal 6 dicembre 2003, con le reti di Corradi e Fiore. In uno stadio sempre meno affollato per via delle proteste del tifo sulla divisione delle curve, andrà in scena Lazio-Juve, dopo le recenti finali, quella di Coppa Italia e quella di Supercoppa ad agosto, entrambe vinte dagli uomini di Allegri. Come può, quindi, la Lazio battere la Juve? Proviamo a sfidare tatticamente i bianconeri. Premetto che quest'analisi non tiene conto delle probabili scelte di Pioli, sono considerazioni personali alla luce di quanto Lazio e Juve hanno espresso sinora in campo.
Modulo:4-3-3 - Fase difensiva.
Il concetto puro di 4-3-3 può essere fuorviante, troppo offensivo per una partita del genere. Lo chiameremo un 4-3-3 adattivo. Anche perchè la Lazio quest'anno è andata in svantaggio 8 volte su 14, il 100% nel primo tempo, il 62.5% nei primi 15 minuti, quindi ai bianocelesti serve assolutamente rimanere in partita durante la prima frazione. Con una coppia di difensori centrali lenti e compassati come Hoedt e Gentiletti, ciò che più preoccupa è la zona centrale del campo; Dybala, Mandzukic ed i tre di centrocampo tutti forti tecnicamente e molto dinamici (anche se mancherà Pogba) potrebbero facilmente impensierire la retroguardia difesa da Marchetti. La soluzione potrebbe essere quella di coprire quella zona di campo facendo scudo, il più possibile, con tre uomini a centrocampo, sopprimendo col pressing le soluzioni centrali dei bianconeri. Pressing e compattezza, solo così la Lazio può impensierire la Juve. Tutto partirà dall'attaccante centrale che senza esagerare dovrà "disturbare" il giro palla della difesa juventina; gli esterni di attacco, che veri esterni d'attacco non sono, dovranno muoversi tra le linee per ostruire le linee di passaggio di Chiellini e Barzagli verso l'esterno. Il loro lavoro sarà fondamentale per impedire l'inizio azione della Juve che imposta sempre palla a terra con i tre centrali difensivi: un pressing ordinato e coeso (senza troppa distanza tra i reparti) può essere l'arma vincente. La Lazio ha dimostrato che sa interpretare in questo modo le gare, ma visti gli ultimi tempi dovrebbe ripassare un po' la lezione. I terzini non dovranno spingere troppo mantenendo piuttosto le posizioni, questo perchè se si copre bene il centro, la Juve tenderà a sviluppare l'azione sulle fasce: un aiuto dagli esterni d'attacco in questo caso aiuterebbe molto ma non si potrebbe chiedere loro questo lavoro per tutti i 90 minuti, importante quindi che i terzini siano bloccati con gli occhi fissi su Lichtstainer da una parte e Evra dall'altra. Sempre meglio lasciare l'uno contro uno sulla fascia che permettere l'iniziativa centrale, vista la qualità del centrocampo juventino. Solo così la Lazio potrà contenere le iniziative della Juve. Magari Pioli farà scendere in campo la squadra con un altro modulo, ma questo dovrà essere l'atteggiamento dei biancocelesti.
Fase offensiva.
4-3-3 anche perchè oltre al fatto che la Lazio copre meglio il campo con questo modulo, è un assetto tattico che esprime al meglio le qualità dei giocatori biancocelesti: velocità e tecnica sulle fasce. Pioli, con questo modulo e con gli esterni offensivi sollecitati al massimo, è arrivato terzo lo scorso anno, esprimendo a tratti forse il miglior calcio d'Italia. Vengono prima i giocatori, poi il modulo: la Lazio ha tutte le caratteristiche per adottare il 4-3-3, suo abito a misura. Radu sulla sinistra, anche perchè un'eventuale Lulic terzino non sarebbe ipotizzabile visto lo stop del bosniaco. Linea difensiva completata da Hoedt (non Mauricio, troppe disattenzioni negli ultimi tempi, Tonelli lo "marcava" lui ad Empoli), Gentiletti e Basta. A centrocampo Biglia e Parolo non si discutono, sul centro sinistra l'ideale sarebbe stato Lulic, per la sua dinamicità; col bosniaco assente, l'opzione più convincente per quel ruolo potrebbe essere Cataldi. Milinkovic non garantisce copertura, è lento per quella zona di campo, serve dinamicità per il pressing costante. Il giocatore romano classe '94 ha tutte le carte in regola per ricoprire quel ruolo: non ha brillato ultimamente, ma potrebbe essere la partita giusta per esaltarsi, dargli fiducia potrebbe essere un bene. Scegliere i tre davanti è compito più arduo. Il Klose visto ad Empoli rassicura, quindi titolare contro la Juve, prima o poi si sbloccherà. Chi deve scendere in campo è Keita, il più in forma della Lazio in questo momento, incompresibilmente nemmeno entrato in corsa contro l'Empoli. A destra Candreva, perchè rispetto a Felipe Anderson garantirebbe più intelligenza tattica, ma prevederei comunque una staffetta col brasiliano, difficile da tenere in panchina per tutti i 90 minuti.