Non è giorno di vigilia, perché la A dirotta al lunedì la chiusura della tornata n.14, ma in casa Inter si respira da ore il profumo della notte di gala. In tanti, con curiosità, attendono la gara del San Paolo, per valutare la tenuta di un gruppo catapultato in vetta alla classifica da un inizio sopra le righe. 

A Milano, si lavora sul dettaglio e particolare attenzione viene posta sulla fase offensiva, perché Mancini ha una margherita a quattro petali dalla quale estrarre il giusto triangolo da esporre al museo partenopeo. Uno è di troppo, ma a chi rinunciare? 

Ai nastri di partenza, un solo profilo ha considerevole vantaggio sui compagni. Ivan Perisic è sempre al centro della formazione iniziale. Riposato, in buona condizione, il croato è l'elemento di unione tra settore di centrocampo e zona d'attacco, è l'unico in grado di portare alla causa la giusta dose di equilibrio, spaziando tra la trequarti di offesa e quella di difesa, vicendevolmente. 

Fari quindi su Adem Ljajic, Stevan Jovetic e Mauro Icardi. Il serbo mette sul piatto la prestazione completa con il Frosinone e insidia i più illustri colleghi. Il ritorno al gol di Icardi nasce proprio da una combinazione con Ljajic, esterno dolce da appoggiare nella porta semi-vuota. Chi zoppica, attualmente, è Jovetic. Dopo un inizio scintillante, paga dazio. Jovetic si muove molto, arretra, fa partire l'azione, toglie punti di riferimento, ma non sempre si integra con i compagni, è lui che cerca i compagni, ma non ne agevola la giocata. In questo, Ljajic è di certo preferibile. 

Icardi convive da mesi con critiche e mugugni. Porta la fascia al braccio, un'investitura che pare appesantire il finalizzatore argentino. Si sbatte per accontentare Mancini, esce dall'amata area, ma non riesce a trovare la condizione migliore. 

Gli allenamenti dei giorni scorsi non aiutano a tracciare un'idea netta. Dall'iniziale preferenza per Ljajic, al ritorno di Jovetic e Icardi. L'ultimo tridente vede il montenegrino abbinarsi a Perisic alle spalle del'argentino. Anche Mancini è ancora in fase di valutazione, l'impressione è che sia volata, almeno fino a lunedì. 

Un dubbio che si aggiunge agli altri presenti nella testa del tecnico. Guarin ha un'incollatura su Brozovic - data la fiducia del tecnico nelle doti del colombiano - mentre Telles emerge sulla sinistra e pone in bilico la candidatura di Nagatomo.