Un contrasto duro nell'Audi Cup di quest'estate pochi minuti dopo essere entrato in campo e di colpo per M'Baye Niang arriva un brutto infortunio che ne rallenta l'ascesa. Il giovane francese, infatti, era stato fra i più apprezzati da Sinisa Mihajlovic nel corso delle settimane estive di lavoro a Milanello e in giro per il mondo. Soprattutto il serbo aveva apprezzato la duttilità dell'attaccante francese.

Una frattura al piede che, invece, ha costretto Niang a tre mesi di stop. Adesso però l'infortunio è alle spalle e il giocatore è pronto per tornare a dare una mano al Milan. Che ad un certo punto sembrava non credere più nelle sue qualità. Un inizio difficile il suo, arrivato a Milano non ancora maggiorenne, in campo e anche al di fuori con alcune uscite ed episodi da bad boy più che da professionista. Poi il palo di Barcellona in Champions League che per tutti avrebbe potuto girargli in positivo la carriera e che sembrava avergli bloccato crescita tecnica e maturazione personale. Il Milan ha ragionato su una sua cessione, anche a titolo definitivo, prima di affidarsi all'amico Genoa e a quel rigeneratore di attaccanti che si chiama Gian Piero Gasperini. Sei mesi nello scorso campionato di prestito in rossoblu e nell'attacco a tre del Genoa Niang fa vedere di poterci stare in Serie A. Gol, corsa e fisicità, in un mix che a Milanello si aspettavano di vedere sin dal suo arrivo in Italia. Preziosi ha provato in estate a convincere Galliani a lasciarglielo ancora per un anno in prestito. L'alt di Sinisa Mihajlovic è stato insuperabile. Niang non si muove.

Adesso, con la squalifica di Bonaventura, sembra che con l'Atalanta possa toccare di nuovo a lui, da titolare. Cosa che non accade da un pari con il Torino del Gennaio 2014. ""Non è un problema giocare con una o due punte, bisogna vedere i giocatori che si hanno a disposizione. Volevo inserire Niang ma siamo stati sfortunati con gli infortuni. La settimana prossima potrebbe partire dall'inizio mancando Bonaventura." Così Mihajlovic nel post Lazio. La sensazione è che quel condizionale possa diventare una certezza Sabato sera a San Siro.