San Siro si colora di nerazzurro. Il ritorno al successo dell'Inter - 1-0 al Dall'Ara a firma Icardi - si accompagna alla conferma casalinga della Roma, rodata da un periodo recente fatto di affermazioni e bel gioco. La classifica pone i giallorossi due incollature avanti, ma Mancini può godere di un bilancio ampiamente positivo, aldilà dei numeri. La piazza attende una conferma d'alto livello, una scossa che cancelli le quattro staffilate della Fiorentina, corsara a Milano qualche settimana fa.
"Contro la Roma non sarà una sfida decisiva, ma molto importante per entrambe le squadre. Il campionato sarà molto lungo e ricco di difficoltà. Dobbiamo migliorare rispetto alla Roma, che ha avuto difficoltà all'inizio e ora si è ripresa, loro hanno giocatori che giocano insieme da tanti anni".
Tornata numero undici, quattro squadre che tentano l'allungo, la Juventus in difficoltà. Equilibrio evidente all'alba della partita tra Inter e Roma. Sul piatto, motivazioni e giochi mentali. Chi vince, può inficiare la fiducia altrui, prendere vantaggio in termini di autostima ancor prima che sulla tabella dei numeri.
"Una vittoria ci darebbe forse più consapevolezza, ma sappiamo che sarà una partita bella e difficile. Siamo all'undicesima, non può essere decisiva. Partita importante in caso di vittoria perché darebbe grande forza. In generale è meglio far bene il secondo tempo, se nel primo riesci ad essere compatto e non subire gol. Dovremo cercare di far bene per 95 minuti".
Partita che si racconta rapidamente. Rivalità accesa dal periodo post-Calciopoli, in superficie ora, con il ritorno dell'Inter targata Mancini - Thohir. La presenza del pubblico può incidere sulla sfida, caricare l'undici di casa e inibire la formazione ospite.
"In una gara come quella di domani posso non chiedere nulla, la concentrazione viene automatica in certi match. Poi in partita può succedere qualsiasi cosa, ma la concentrazione non sarà un problema. La gente sarà presente al Meazza e se lo stadio sarà pieno come nel derby o con la Juventus, i tanti tifosi ci daranno sicuramente una mano".
Il tecnico elogia poi l'operato di Garcia. La Roma rilancia la sua candidatura al titolo, dopo una stagione, la scorsa, a tinte negative. Al momento, la squadra guidata dal transalpino è la principale pretendente al trono, Napoli permettendo.
"Conosco abbastanza bene Roma, è normale che ci sia entusiasmo, ma le partite sono tutte da giocare. Garcia ha fatto benissimo, non è un ambiente facile, è sempre arrivato in alto, è un allenatore bravo, esperto, adattissimo al calcio italiano e ad una piazza come Roma".
Mancini ha le idee chiare, infine, sulla formazione da opporre a Garcia. Senza Melo, mediana affidata a Medel, davanti prosegue la "conoscenza" tra Jovetic e Icardi. L'Inter stenta in zona gol, ma il tecnico non mostra alcuna preoccupazione. I numerosi ritocchi nell'undici iniziale impongono un periodo di adattamento.
"Icardi e Jovetic hanno giocato poche partite insieme per essere consapevoli di quello che possono fare. Ljajic ha fatto molto bene a Bologna, è stato bravo anche se era davanti alla porta a servire l'assist a Mauro. Dubbi di formazione? Tra Handanovic e Berni, perché Carrizo è infortunato. La difesa sta lavorando bene, in attacco abbiamo creato occasioni ed è strano non aver segnato più gol. A centrocampo escluso Felipe Melo ho quattro giocatori per tre posti".