Dopo il pareggio di sabato sera al Barbera, l'Inter è pronta a scendere in campo nuovamente. Domani sera infatti il club neroazzurro affronterà il Bologna nell'anticipo della decima giornata di Serie A. Durante la conferenza stampa della vigilia ha parlato il tecnico Roberto Mancini.

A secco di vittorie da quattro giornate, Mancini spiega: "Non cambia niente non vincere da quattro partite, l'obiettivo era rimanere nelle prime posizioni. Non è successo nulla di grave, siamo 5 squadre in due punti; non mi sembra nulla di drammatico. Bisogna trovare la forma ideale e penso arriverà ora che stiamo recuperando tutti. La solidità è rimasta, abbiamo avuto problemi quando i centrali sono usciti per espulsione o infortunio. Abbiamo lasciato spazio al Palermo perché la squadra era troppo lunga, abbiamo bisogno di centrocampisti e attaccanti per la fase difensiva e restare corti, per il resto siamo solidi".

Il campionato dell'Inter però è già iniziato secondo Mancini: "No, è già iniziato. É molto importante essere in vetta a questo punto, anche non essendo al massimo. Sapendo che ci sono squadre che hanno iniziato peggio ma ora stanno andando bene, ma il torneo sarà lungo e difficile. L'importante sarà rimanere lì".

Uno dei temi centrali di questa conferenza stampa riguarda Mauro Icardi, il bomber neroazzurro apparso sottotono in questo inizio di stagione, e il suo rapporto con Jovetic: "Avrei preferito che facesse gol dall'inizio, ma conoscendo bene la storia degli attaccanti può capitare anche questo. Penso sia negativo perché con 3-4 gol in più avremmo tre punti in più, ma prima o poi ricomincerà. Crespo alla Lazio fece un anno da 21 gol da gennaio in avanti. Tornerà a fare gol molto importanti. Jovetic è diverso da Icardi, più portato a uscire dall'area. Credo che i due si debbano cercare di più e lavorare l'uno per l'altro, gli attaccanti se si cercano poco hanno meno opportunità di fare gol. Se i due attaccanti si cercano prima o poi fanno qualcosa; devono conoscersi meglio perché hanno giocato poco insieme. Un attaccante, in generale, non può stare vicino alla porta con la difesa a 60 metri, ma deve muoversi e non dare riferimenti. Loro due come io e Vialli? Noi ci cercavamo anche la sera...".

Prima di tornare sui temi neroazzurri, Mancini parla dell'avversario di domani sera: "Sono tifoso del Bologna, sarà una partita speciale per me essendo nato calcisticamente lì. Spero che il Bologna possa salvarsi in anticipo con una buona stagione. Non esistono gare semplici, ma dipende da noi: se faremo come nel secondo tempo di Palermo, avremo buone possibilità".

Tante le domande dei gironalisti riservate ai singoli giocaotori e alla probabile formazione; si parte dall'attacco che tanto ha fatto bene a Palermo dopo l'ingresso di Biabiany: "Il problema può essere Biabiany che non so se possa fare 60-65 minuti, non è al 100% e sta trovando pian piano la forma. Vedremo le soluzioni, lui è importante e a destra fa ottime cose".

Restando nel reparto offensivo, si parla di Perisic: "Come Kondogbia può trovare delle difficoltà lo stesso vale per lui; ha giocato nel campionato tedesco, che assomiglia a quello inglese dove le squadre non difendono come in Italia, e penso che possa trovare difficoltà così in Italia e lo ha capito. Può fare molto di più, al di là dei gol".

Ljajic: "Sta abbastanza bene, ha giocato venti minuti ed è entrato bene a Palermo. Il problema è stato la contrattura che lo ha fatto faticare un po'. Io credo molto in lui, dipenderà da lui, potrà darci una mano perché ha grandi qualità, vedremo se domani o dalla prossima".

Per finire, si torna a parlare di Kondogbia che non ha brillato contro il Palermo: "Non ho grandi pensieri su di lui, può giocare con tutti, deve solo ambientarsi bene in questo campionato. Domenica l'ho tolto perché era ammonito, volevo togliere anche Murillo per paura di un secondo giallo. Ieri ho visto il derby di Manchester e ci sono state tante di quelle botte... Ma solo per l'ammonizione è uscito".