Stevan Jovetic osserva a distanza i compagni. Corsetta leggera, uno sguardo malinconico. L'impressione è che il rientro non sia imminente, che il dolore persista e riporti il Montenegro a miti consigli. L'Inter osserva da vicino l'evolversi della vicenda. Sopite le polemiche, giornalistiche, dei giorni precedenti, si procede lungo il medesimo cammino, in difesa dei propri interessi. La Nazionale si gioca l'accesso al prossimo Europeo in programma in Francia, il club di Thohir tutela un patrimonio tecnico di valore assoluto.
La prima gara è in programma domani, il Montenegro attende l'Austria, imbattuta e qualificata - 7 vittorie e 1 pari - prima di chiudere nel gelo di Russia. Corsa a tre, con la Svezia che gode di un privilegio non da poco. Il calendario sorride agli scandinavi, pronti al colpaccio. Il Montenegro versa in una situazione disperata, perché paga dazio in termini di punti - 4° piazza al momento - e in termini di avversari.
Oggi, sul fronte Jovetic, una decisione definitiva. Lo staff della Nazionale punta a valutare di ora in ora il recupero dell'ex City. In caso di affermazione con l'Austria, plausibile un utilizzo di Jojo nell'ultimo incontro di qualificazione. Difficile, invece, vedere il montenegrino al via domani, senza allenamenti in gruppo, senza un test vero sull'attuale condizione.
In caso di debacle in salsa austriaca, Jovetic è atteso a un rientro a Milano in netto anticipo. A giochi fatti, inutile tirar troppo la corda. Resta un filo di tensione ad accompagnare la sosta, ma l'atmosfera è più distesa, dopo le parole dello stesso giocatore, pronto a cancellare qualsiasi diatriba con l'Inter.
La Serie A riparte tra una decina di giorni, la Juventus fa visita ai nerazzurri e Jovetic vuol essere della partita.