Il Napoli torna a vincere, la Juve continua a far discutere: l'anticipo serale premia Sarri ed i suoi, mentre Allegri ed i bianconeri escono ancora a capo chino. E' un Napoli davvero molto bello quello visto stasera al San Paolo. La formazione di Sarri convince sin da subito e non commette errori o ingenuità che potrebbero permettere ad una Juve sempre pronta a rovinare la festa ai quasi 50000 di Fuorigrotta. E' un Napoli deciso e convinto dei propri mezzi, una squadra con una solidità notevole, capace di non correre particolari rischi per 90 interi minuti di gioco. La Juve invece, continua a non convincere. Oltre il gol di Lemina non costruisce altre pericolose azioni da rete se non con Morata che calciando dal limite fa correre un brivido lungo la schiena dei tifosi azzurri.
Sarri sceglie la squadra che ha battuto domenica scorsa la Lazio, confermando la difesa che nelle ultime tre gare non ha subito reti, il centrocampo formato da Allan, Hamsik e soprattutto Jorginho ed il tridente d'attacco con Callejon ed Insigne ai lati di Higuain. Allegri si affida a Pereyra sulla trequarti, con il duo francese Lemina e Pogba ai lati di Hernanes. Padoin sostituisce Lichtsteiner, Zaza al posto di Morata accando a Dybala.
Procediamo con ordine: il Napoli imprime subito la propria idea di gioco. Un gioco fatto di qualità, ma anche e soprattutto di aggressività. Ogni giocatore bianconero in possesso di palla veniva quanto meno raddoppiato e portato quindi all'errore. Errore dal quale spesso partivano i contropiedi azzurri, lanciati con qualità dalla mediana partenopea. Il primo gol è davvero un'azione magistrale del tandem d'attacco Higuain-Insigne: triangolo offensivo che porta il talento di Frattamaggiore a calciare dal limite dell'area infilando Buffon. La difesa juventina, troppe volte molto statica, non riesce a fermare la qualità dei ragazzi di Sarri, che non trovano una particolare opposizione in occasione della prima rete.
La Juve però non ci sta. Sa che non può permettersi l'ennesima sconfitta (la terza in cinque giornate). E' allora Pogba a caricarsi la squadra sulle spalle, provando a spingersi in attacco e dar fastidio alla difesa di casa. Tuttavia il francese, cosi come quasi tutti gli ospiti, non è in giornata. Sbaglia tanto e la Juve crea poco. Troppo poco per dar fastidio ad un Napoli molto ben messo in campo. Sul finire del primo tempo arriva però una tegola per gli azzurri: Insigne improvvisamente si accascia a terra e si tocca il ginocchio. Il 24 dopo il gol è costretto ad uscire, lasciando spazio a Mertens.
L'avvio del secondo tempo è sulla falsa riga del primo. Il Napoli è super aggressivo e il centrocampo bianconero perde tanti palloni. Uno di questi è preda al minuto 62' di un indemoniato Gonzalo Higuain. Il Pipita intercetta un passaggio della difesa bianconera e si proietta in avanti con un'illuminante discesa offensiva: l'argentino è super e con un diagonale infila Buffon sul palo lontano. 2-0 Napoli. La Juve non ci sta e questa volta reagisce per davvero. Lemina sigla il suo primo gol in Italia un minuto dopo la rete del raddoppio partenopeo. Primo errore della difesa di casa, che con Koulibaly e Ghoulam lascia troppo spazio al francese libero sul secondo palo. Gli azzurri tornano a tremare e cosi come contro la Sampdoria uno svarione difensivo permette agli ospiti di tornare in partita.
Nonostante il gol gli ospiti in partita non ci tornano e fatta eccezione per Lemina, i cambi di Allegri non riescono ad imporre il cambio di ritmo sperato. La Juve non impensierisce più la porta difesa da Reina ed il pubblico del San Paolo può festeggiare il 2-1 finale. Ottimi quasi tutti gli azzurri, nessuno sotto la sufficienza. In casa Juve spicca la prestazione di un brillantissimo Lemina, che su entrambe le fasi di gioco bianconere, rappresenta un pericolo costante per il Napoli.
Gli azzurri tengono il passo della Roma e sperano in un passo falso dell'Inter domani per cercare di chiudere il gap formatosi nelle prime quattro giornate con la vetta. Crisi senza fine, invece per la Juve, che continua a perdere punti rispetto alle concorrenti, creando sin da ora i presupposti per un campionato, si lungo, ma di tremenda difficoltà per una squadra completamente riformata.