Un testa-coda ricco di insidie. L'Inter prepara il doppio impegno casalingo - Verona questa sera, Fiorentina domenica - con la concreta speranza di piazzare il primo allungo in campionato, sfruttando scontri diretti posti qua e là dal calendario. Mandorlini, invece, si lecca le ferite. Il Verona insegue, alla quinta giornata, il primo successo, dopo il pari nel finale con l'Atalanta. La sorte riserva schiaffi continui all'Hellas, la catena di infortuni prosegue senza sosta e costringe il tecnico a rivoluzionare la squadra per la trasferta milanese.

Per la prima volta, Mancini apre ad un turnover ragionato. Tre partite a stretto contatto inducono a qualche riflessione: preservare alcuni giocatori affaticati, lanciare profili di primi piano ancora in naftalina. La sfida di questa sera è propizia per apprezzare dal primo minuto Ljajic, colpo di chiusura del mercato estivo. L'utilizzo del serbo permette a Jovetic di ricaricare le batterie in attesa del confronto con l'undici di P.Sousa. L'ex Roma occupa una casella del tridente offensivo, alle spalle di Icardi e al fianco di Perisic. Da valutare la posizione dei due: l'Inter può disporsi con due trequartisti o con due esterni.

A centrocampo, spazio a Brozovic. Il croato rileva uno tra Kondogbia e Guarin, con Felipe Melo perno centrale. Il ballottaggio permane in queste ore, perché il transalpino, stremato al termine del turno precedente, cresce di condizione e insidia l'uomo derby. Al momento, l'ipotesi più concreta vede Brozovic e l'ex Monaco al via.

La convocazione di Miranda e Juan Jesus cancella gli ultimi dubbi sulla condizione dei due. Miranda si allena da giorni con i compagni e spinge per recuperare la posizione al centro della difesa, stante l'assenza per problemi muscolari di Murillo. Sull'esterno, favoriti Santon e Telles, in seconda fila Nagatomo e Juan.

Mandorlini conferma il 4-3-3, ma deve rinunciare a due colonne portanti, Toni e Marquez. Problemi anche nel settore di mezzo, dove alzano bandiera bianca da tempo Romulo e Hallfredsson. Tra i pali, duello Gollini - Rafael. Difesa a quattro, con Souprayen o Albertazzi, Moras e Bianchetti (Helander) al centro, Pisano a destra. Viviani è il regista, mezzali Sala e Greco. Senza il totem Toni, scocca l'ora di Pazzini. Ai lati del Pazzo, due giocatori rapidi e di ottima tecnica, Gomez e Siligardi.