Poteva andare meglio. Soprattutto perchè, almeno per un tempo, la Fiorentina è stata padrona del campo senza correre grossi pericoli ed era riuscita a passare in vantaggio grazie al secondo gol in altrettante partite di Alonso, abile a sfruttare al meglio la ribattuta di Padelli su colpo di testa di Kalinic, ben imbeccato da Borja Valero. Lo stesso terzino spagnolo poi si è reso protagonista di alcune scorribande sulla fascia mettendo in difficoltà la retroguardia granata. E allora com'è possibile che una squadra del genere crolli nella seconda parte di gara e, in poco meno di quindici minuti, riesca a prendere non uno, non due ma ben tre gol?

Se sulle marcature di Moretti e Baselli poteva essere fatto ben poco in quanto si tratta di due "prodezze" dei singoli (soprattutto la seconda), qualche appunto alla difesa può essere fatto in occasione della rete di Quagliarella che ha approfittato del black out viola per bruciare Gonzalo e Roncaglia portando in vantaggio la squadra di Ventura. Dicevamo di black out viola. Si, perchè per almeno un quarto d'ora la Fiorentina è apparsa come un pugile in balia dell'avversario, barcollante sul terreno di gioco e incapace di opporre resistenza.

Logico che un atteggiamento del genere possa portare ad abbassare oltremodo la squadra cercando di approffittare del possesso palla lasciando così isolata la punta che senza supporto ha avuto vita dura contro l'intera difesa avversaria. Anche perchè il "congelamente de pallone" è un qualcosa che può avvenire nell'ultimo quarto d'ora di gioco quando la stanchezza comincia a farsi sentire e quando anche le piccole perdite di tempo possono essere utili al fine di portare a casa un risultato positivo, ma è dura da applicare quando manca più di mezz'ora al novantesimo. Inoltre, senza troppo fasciarsi la testa, è necessario fare attenzione all'atteggiamento della squadra perchè se è vero che un momento di sbandamento può succedere è anche vero che appare fondamentale la capacità di reagire ad un evento del genere. Capacità che questa domenica è mancata alla compagine gigliata.

Adesso è tempo di Nazionali. Tempo utile per rifiatare e riorganizzare le idee, anche se ad organico ristretto. Per poi poter ripartire, nella speranza che quello di Torino sia soltanto un episodio utile per imparare la lezione.