Ci sta, perdere con la Juve ci sta. Basta guardare il monte ingaggi e gli investimenti delle due società per capire come la Lazio avrebbe dovuto compiere quasi un miracolo per battere i bianconeri. I capitolini tengono testa alla Signora per tutto il primo tempo, salvo poi concedere più spazio nella seconda parte della ripresa. Una sconfitta che sicuramente pesa (la Supercoppa è pur sempre un trofeo), ma che relativamente può significare sul piano del gioco e della condizione atletica della squadra. 

Le defezioni di Lulic e Parolo hanno alterato il progetto di Pioli; in più De Vrij non aveva mai disputato un’amichevole per problemi fisici, la finale è stato il suo esordio stagionale; Biglia, rientrato dalla Coppa America, aveva pochi allenamenti con la squadra e solo 45’ minuti nelle gambe; Klose è ancora in rodaggio, per entrare in forma al tedesco serve tempo. Nessun dramma, anche perché di passi in avanti rispetto al precampionato ne sono stati fatti e lucidamente Pioli lo ha fatto notare. “Per la prima volta in questa stagione siamo tornati a esprimerci come è nostra abitudine. E’ stata una partita equilibrata in cui contava solo il risultato, l’ha decisa un episodio.” La Lazio infatti non ha sfigurato, ha perso semplicemente perché, in una partita a ritmi non certo da campionato, la Juve ha trovato la forza di sferrare il colpo da K.O finale grazie ai suoi campioni. Non si può incorrere in giudizi affrettati come la piazza di Roma ha il vizio di fare. Può capitare che i risultati non si ottengano sin da subito (se succede ancor meglio), l’allenatore deve aver tempo di organizzare la squadra e di far integrare i nuovi arrivi. La fantastica Inter di Mourinho, ad esempio, nell’anno del triplete perse la Supercoppa a Pechino proprio contro la Lazio.

Aspettare sì, ma non troppo. I biancocelesti a breve avranno un appuntamento importantissimo: i preliminari di Champions League contro il Bayer Leverkusen il 18 Agosto (andata, in casa) e il 26 Agosto (ritorno, fuori casa), una doppia sfida che può cambiare la stagione e che potrebbe far entrare nelle casse della società non pochi milioni di euro. E’ arrivato il momento di archiviare la Supercoppa persa e concentrarsi sui preliminari, come Klose insegna dall’alto della sua esperienza, dettando la strada per ripartire, “adesso dobbiamo pensare solo alla sfida col Leverkusen che può regalarci la Champions.”  
Pioli preparerà la squadra in questi giorni, consapevole che le condizioni tecnico-tattiche dei suoi potranno solo migliorare. Infatti con i rientranti Lulic e Parolo, con De Vrij e Biglia in condizione migliore, con Milinkovic-Savic che scalpita (e impressiona Pioli) e che conoscerà meglio squadra e allenatore, i biancocelesti avranno le frecce nell’arco per colpire il Bayer, squadra ostica ma alla portata della squadra di Pioli. 

La Lazio sta prendendo forma, punta sui giovani e tiene i suoi big, è una realtà che finora è scalfita solo dai risultati. Servirebbe un attaccante centrale, proprio uno come quel Mandzukic che non l’ha perdonata. La società evidentemente aspetta, ha una strada da percorrere. Adesso però siamo al bivio. Champions sì, Champions no: cambia tanto.