Allegri, per forza di cose, lancia una Juve nuova, almeno nel comparto d'attacco. Tevez saluta la Signora e sceglie il ritorno a casa per l'ultimo ballo di carriera, Morata deve render conto a un infortunio fastidioso, l'attacco si veste così di armi rinnovate. Il potente Mandzukic apre la strada al talentuoso Dybala, alle spalle dei due, in caso di modulo con il trequartista, Pereyra.

La risposta di Pioli è invece nel segno della continuità. La Lazio, timorosa in questo inizio, spesso incerta nelle prime uscite estive, torna al passato, grazie ai rientri di Gentiletti e De Vrij. Non è solo una questione tecnica, quanto di personalità. L'olandese non ha in rosa un naturale sostituto. In sua assenza, il calo biancoceleste nella passata stagione. Con De Vrij, la Lazio assume una dimensione superiore.

Il difensore, nuovamente in condizione, mette nel mirino i bianconeri. L'obiettivo è chiaro, invertire una tendenza che vede la Lazio spesso al tappeto al cospetto della Juventus.

"Dobbiamo rimettere le cose a posto con la Juventus. La sconfitta in Coppa Italia ci brucia ancora. E poi è arrivato il momento di interrompere la striscia negativa: l'anno scorso abbiamo perso tre gare su tre, è ora di cambiare".

Per allontanare il periodo "no", la scelta di ricompattare il gruppo a Shanghai, anticipando l'approdo in terra asiatica. La Lazio respira l'atmosfera della gara, si concentra con forza sul primo appuntamento dell'anno.

"Abbiamo avuto più tempo per acclimatarci, può essere un vantaggio per noi".

Una Juve diversa, non certo meno competitiva. Al saluto di senatori di primo piano, fa da contraltare l'arrivo di giovani di qualità. Rispetto, ma non paura, questo traspare dalle parole di De Vrij.

"Negli ultimi dieci giorni mi sono allenato duramente. E ora mi sento in grado di affrontare anche una sfida tirata come sarà quella di sabato sera".

Prime sedute con i compagni per Milinkovic, ultimo colpo del Presidente Lotito. Il serbo si accomoda in panchina, al suo fianco il recuperato Djordjevic, sabato sera tocca ancora al vecchio Miro Klose.