E' già derby a Torino. All'ombra della Mole, imponente quanto imparziale, è tempo di nuove polemiche tra le due società, che a distanza di qualche mese tornano sui fatti del derby dell'Olimpico, vinto sul campo dai granata di Ventura per 2-1, perso dal mondo del calcio sugli spalti, con la ben nota vicenda della bomba carta lanciata dal settore ospiti bianconero nella vicina curva dei tifosi grantata. La squalifica combinata alla squadra zebrata era già stata motivo di scontri verbali tra le due squadre, con Agnelli e Cairo che avevano già battibeccato abbastanza riguardo la pena combinata alla società plurititolata.
La vicenda si arricchisce, da ieri, di ulteriori pagine di accuse e risposte, parate e stoccate che, nel mondo del calcio di oggi, hanno l'unico effetto di continuare a stancare coloro che guardano al mondo della Dea Eupalla in maniera del tutto affezionata. Il motivo scatenante della nuova polemica è la riduzione della squalifica della curva dello Juventus Stadium da due ad una giornata (da scontare nella prima giornata del campionato che sta per aprire i battenti contro l'Udinese) e della multa, in termini prettamente economici da 50.000 a 30.000 euro. La Juventus non ci sta e protesta, il Torino risponde prontamente.
Si perde, come spesso accade, l'ennesima occasione per restare in silenzio. Da una parte come dall'altra.
Questo il primo comunicato della Juventus in risposta alla decisione della Corte d'Appello della Figc: "L'odierna decisione della Corte d'Appello della FIGC desta molta perplessità dal momento che l'autore materiale del reato è stato individuato ed arrestato.
Tale individuazione ha permesso di dimostrare che il soggetto:
- si trovava all'interno dello Stadio Olimpico di Torino, in evento organizzato da altra società, privo di biglietto e il suo nome non compare sulla lista degli juventini presenti nel settore ospiti;
- era già sottoposto a D.A.Spo;
- non risulta tra gli abbonati della Juventus.
Non è chiaro, pertanto, come la società possa essere ritenuta responsabile, ancorché oggettivamente, dei suoi comportamenti. La Juventus e i suoi tifosi non devono pagare il prezzo delle lacune ed inefficienze altrui. Juventus Football Club ricorrerà presso il Collegio di garanzia dello sport del Coni avverso al provvedimento odierno".
Apriti cielo. Cairo e la società granata non aspettavano altro che il sasso lanciato da parte dei bianconeri per rispondere con altrettanta tempestività alla provocazione: "L’odierna nota della Juventus desta molte perplessità e sconcerta perché l’autore materiale del reato è stato individuato e arrestato. Le sue generalità sono note alle Forze dell’Ordine, così come la sua fede juventina: del resto si trovava nel settore ospiti, esattamente dove è stata lanciata la bomba carta poi esplosa in curva Primavera, tra i tifosi del Torino. Varrà la pena ricordare quale fu il commento a caldo dal Ministero degli Interni, a rimarcare l’assoluta gravità di quel gesto: 'Buttare una bomba carta in una curva di uno stadio è un atto eversivo, oltre che premeditato'. E undici tifosi del Torino, colpiti da quell’ordigno, ne hanno patito le conseguenze. Crediamo che la Juventus debba accettare il giudizio degli organi competenti: è un atto di civiltà. Le sentenze vanno rispettate e non commentate".
Insomma, la vicenda non sembra essere arrivata al capitolo finale, con la Juventus che, come si legge nell'ultima parte del comunicato, ricorrerà ancora al Collegio del Coni, lasciando ancora aperta la porta alle solite polemiche da bar. Dall'altra sponda della Mole, quella granata, la decisione di dar credito, ancora una volta, agli sterili e puerili mal di pancia juventini, poteva essere sicuramente evitata, anche se tende a sottolineare, giustamente, la scarsa propensione della dirigenza juventina ad accettare il corso della Giustizia, in qualsiasi direzione essa si esponga.
Si attesta infine, l'ennesima caduta di stile di una dirigenza che, sotto la guida del presidente Agnelli, stava pian piano tornando a ricalcare gli atteggiamenti maggiormente signorili e sportivi della gestione del compianto Avvocato.