L'Inter archivia la tournée asiatica con un passivo pesante. Stop di misura con Bayern e Milan, sconfitta ampia con il Real di Benitez. Qualche campanello d'allarme risuona nella cerchia nerazzurra. La squadra fatica a trovare la via del gol - nessuna rete in tre uscite - e non riesce ad imporre, al momento, le idee di Mancini. Il tecnico, in un'intervista alla Gazzetta dello sport, commenta l'operato del gruppo e non mostra preoccupazione. I diversi investimenti operati sul mercato segnano un'inversione di tendenza evidente rispetto al passato, occorre quindi inserire con calma i "colpi" avallati da Thohir. L'Inter di questa stagione è nuova di zecca e per assorbire i dettami di Mancini occorre tempo.

"Direi buono, al di là delle sconfitte che non fanno piacere. Ci sono stati tanti cambiamenti, conta trovare meccanismi e condizione. Facendo gli allenamenti giusti nei prossimi venti giorni, perché queste tournée sono stimolanti ma ti impediscono di lavorare come vorresti".

L'inizio con i bavaresi. Un gol di Goetze a segnare la supremazia dell'undici tedesco. Chiusura col Madrid, 90 minuti di sofferenza, contro un organico da Champions, ricco di stelle e talento. Mancini osserva i suoi e trova spunti interessanti.

"Dal match col Bayern a quello col Real la squadra è migliorata molto come gioco e personalità. L’ultimo è stato il risultato peggiore, ma ci può stare contro una squadra piena di fuoriclasse come il Real Madrid".

Particolare attenzione per i giocatori di maggior "peso". Murillo veste, fin dalle prime battute, un abito da protagonista. Dalla Colombia all'Inter, dalla Copa America al viaggio cinese. In coppia con Ranocchia, Murillo dirige e ripulisce, da navigato veterano. Un passo indietro Montoya e Kondogbia, giocatori importanti, bloccati da una condizione fisica ancora in divenire e da una naturale fase di apprendistato in una realtà diversa. Affascina, infine, il Kovacic regista. Qualità e carattere, il gioiello croato è il punto di riferimento, l'inizio di ogni progetto di gioco.

 "Kondogbia ha bisogno di allenarsi bene, anche per conoscere meglio i compagni. Pure Montoya deve lavorare parecchio, è abituato a un altro tipo di calcio. Murillo è quello che per ora si è inserito meglio, ma anche lui può solo migliorare". 

"Sono soddisfatto della sua prestazione contro il Real, ma Mateo aveva fatto bene anche contro Bayern e Milan. Nel primo tempo la squadra mi è piaciuta moltissimo".

Mancini è chiaro. L'Inter è un cantiere, ma la strada è giusta.

"A un mese dal campionato non possiamo farci condizionare da quello che non va, anche se contro il Real abbiamo commesso troppi errori di palleggio che ci sono costati caro".