Dal campo alla scrivania senza però perdere la proprio importanza e centralità per il mondo del calcio e per tutta l'Inter, forse solo Javier Zanetti poteva riuscire in una tale impresa. Il vice presidente dell'Inter parla dei nerazzurri di Mancini, ma si sofferma anche su Milan e Juventus in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Si parte con l'Inter: "Stiamo lavorando bene per tornare in alto. Dobbiamo rispettare il fairplay finanziario, ma ci sono le premesse per un anno importante. Ora il nostro obiettivo è tornare in Europa e stiamo facendo ogni sforzo per essere di nuovo competitivi. Speriamo che il gap si sia un po’ ridotto con la Juventus. Prima, però, dobbiamo costruire un buon gruppo e poi far parlare il campo. I presupposti sono buoni, ma bisogna andare con i piedi per terra. Cerchiamo di partire bene, poi capiremo che squadra siamo. Mi fido comunque di Mancini, tra il 2004 e il 2008 fu lui a forgiare il gruppo che poi con Mourinho vinse anche fuori dall’Italia."
Due parole anche sui nuovi arrivati ad Appiano Gentile e un consiglio a Ranocchia da ex capitano: "Di persona non li conosco ancora, Murillo e Miranda li conoscevo da prima come Kondogbia. Ci daranno tutti una grande mano. Andrea deve solo essere convinto delle proprie qualità, calcistiche e umane. Anche io all’inizio ho passato momenti difficili, ma sono proprio certe esperienze a farti crescere. Soprattutto a livello di personalità."
Si passa poi alla Juventus e alla scelta bianconera di rinnovare la squadra: "I nuovi potranno darle cose diverse, hanno lavorato per rimanere i più forti. Dybala è giovane ma conosce bene il nostro campionato, gli altri hanno esperienza internazionale. Il loro carisma mancherà, e se partisse anche Vidal la Juve perderebbe ancora qualcosa. Ma di gente di carattere ne hanno tanta, a partire da Buffon, Chiellini, Marchisio... Sorpreso dall'addio di Tevez? Per nulla. Quella di Carlos è una scelta personale e familiare. Da rispettare."
Ultime battute sul nuovo Milan dell'ex Sinisa Mihajlovic: "Lo vedo bene. Sinisa ha grande personalità e questo è fondamentale per allenare un top club. Ha sempre fatto bene, come calciatore e come tecnico. Vederlo in rossonero non mi stupisce, ormai non mi stupisce più nulla. E se viene Ibra avrà messo un attacco molto forte."