Sono passati oramai quasi quindici anni dall'ultima volta in rossoblu, tredici per l'esattezza, ma Matteo Brighi ricorda la sua prima volta in maglia del Bologna come se fosse ieri. Il cavallo di ritorno, tanto voluto dalla società emiliana per la sua esperienza in Serie A con l'intento di cementare un gruppo che si riaffaccia alla massima serie, è stato ufficializzato nel pomeriggio di ieri, prima di essere presentato in mattinata.
E' Marco Di Vaio ad aprire la conferenza stampa di presentazione del mediano: "Bentornato a Matteo Brighi, ragazzo che la piazza di Bologna conosce molto bene, avendo fatto parte di questi colori 14 anni fa. Giocatore che ha collezionato più di 400 partite in serie A, porterà in dote alla squadra carisma, esperienza, qualità, e anche quella serenità fuori dal campo che non guasta mai. I suoi punti forti? Umiltà e dedizione al lavoro".
Si passa alle parole del centrocampista che nella sua carriera vanta presenze con Juventus, Parma, Brescia, Roma, Chievo, Atalanta, Torino e Sassuolo. Le prime impressioni del natio di Rimini vertono sulla spiegazione delle motivazioni che l'hanno spinto ad accettare la destinazione: "Bologna è una grande piazza che non ha bisogno di presentazioni. Il Bologna era in cima alla lista dei miei desideri. E' stata una trattiva lampo, una trattativa facile, io volevo il Bologna e il Bologna voleva me".
Per quanto riguarda il campo, Brighi si rimette alle decisioni di Delio Rossi: "Il mio ruolo? Quello lo deciderà il mister, da parte mia cercherò di portare esperienza e qualità. Ho già intravisto che nel reparto di centrocampo ci sono giovani molto interessanti. Io cercherò di essere utile alla causa. Ribadisco, la voglia di venire sotto le Due Torri era tanta. L'obiettivo è quello di farsi trovar pronto. Non punto alle 35 presenze, ma solo ad essere utile alla causa Bologna".
Dall'ultima volta in rossoblù sono passati molti anni. Ecco le differenze tra il calcio di allora e quello di oggi: "Una volta era l'Italia che metteva a segno i grandi colpi di mercato. Adesso solo la Juve e da quest'estate hanno ricominciato sia il Milan, che l'Inter. All'epoca non si aspettava l'ultimo giorno per comprare. Sotto le big, quest'anno vedo parecchie squadre sullo stesso piano: noi dovremmo cercare di far parte di quel gruppo".
Sulla differenza tra la prima esperienza e quella di quest'anno, invece, Brighi analizza così: "L'età avanza per tutti. Rispetto al passato, ora come ora, mi adatto meglio a qualsiasi tipo di situazione. Il merito è dei tanti bravi allenatori che ho avuto. Guidolin a Bologna, ad esempio, così come Spalletti a Roma, hanno cambiato il mio modo di giocare: mi hanno reso più propositivo. Dite che 15 anni di Serie A sono tanti? Sì, è vero, sono soddifatto della mia carriera. Ma ci tengo a precisare che non sono venuto a Bologna per svernare".
Infine, per chiudere la conferenza stampa, parla del primo allenamento e delle impressioni sul gruppo e sul nuovo allenatore: "Ambiente molto carico e positivo. La società ha una grande voglia di dimostrare che Bologna e il Bologna meritano grandi palcoscenici e grandi traguardi. Prima di arrivare mi sono allenato da solo a casa. Ci sarà tempo per mettersi in pari con i compagni. Rossi? Non lo conosco tantissimo, anche se siamo entrambi riminesi. Lo conosco solo come avversario, ma ci intenderemo alla svelta".