Dieci anni stupendi. Gioie e dolori, momenti belli, come la vittoria della Coppa Italia e la conquista, quest'anno della Champions League; ma anche momenti bui, della squadra e del suo capitano, che si son fatti forza l'un l'altro, sostenendosi a vicenda nel momento del bisogno. Stefano Mauri e la Lazio si separano, stavolta è ufficiale e definitivo. Attraverso le stesse parole del centrocampista laziale tramite una lettera, postata sui social network, il brianzolo ha detto ufficialmente fine all'avventura nella capitale.
"Nel mio cuore sono stato, sono e sarò sempre il Capitano della mia amata Lazio. Con il Presidente Lotito ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non abbiamo mai, e sottolineo mai, avuto problemi contrattuali, men che meno problemi di soldi. È sempre bastata una stretta di mano. In questi giorni ho più volte parlato con il Presidente e di comune accordo abbiamo deciso di terminare qui, dopo quasi 10 stupendi anni, il nostro rapporto professionale e di salutarci con il sorriso e tante lacrime. Mi mancherà tutto. Mi mancherà la mia fascia. Mi mancherà la mia maglia. Mi mancherà il mio armadietto. Mi mancherà l'odore di Formello. Mi mancheranno i miei compagni, dei quali per tanti anni, con fierezza, ne sono stato il Capitano. Mi mancheranno tutte quelle persone che per anni hanno fatto parte della mia quotidianità e che non dimenticherò mai. Mi mancherà il vostro eccezionale tifo e il vostro calore, unico al mondo. Grazie di cuore per il vostro sostegno. Mi avete aiutato a sorridere anche quando avrei voluto solo piangere. L'Aquila rimarrà sempre nel mio cuore. Non smetterò MAI di essere uno di Voi. Di solito il tempo cura le ferite, anche quelle più profonde...spero sia così anche per me. Sono certo che questo sia un arrivederci e non un addio...Con onore, fede ed orgoglio. Stefano Mauri. Il Vostro Capitano. Forza S.S. Lazio ....sempre!".
284 presenze in maglia biancoceleste, condite da 46 gol e da una presenza, sul campo e negli spogliatoi, da leader vero. Stefano Mauri lascia la Lazio, senza sbattere la porta dopo i due incontri finiti in malomodo col presidente Lotito, ma salutando la tifoseria che per dicei lunghissimi anni l'ha sostenuto e fatto sentire a casa.