"Sicuramente è un sogno che si avvera far parte di questa grande squadra, starò qui il maggior tempo possibile. E' un sogno che si realizza, da quando sono bambino guardiamo i video alla tv. Oggi faccio parte di questa grande squadra, quindi farò il massimo per questo grande club. I tifosi? Ho sentito subito l'entusiasmo ed è un piacere per me. Spero che faremo grandi cose con loro. Mancini? Ho parlato con lui una settimana fa e il suo discorso mi ha convinto e penso che non si possa dire di no a una squadra come l'Inter".
A Inter Channel, Geoffrey Kondogbia affida le prime sensazioni, tra le mani la casacca n.7, nella testa l'Inter. Basta un saluto, dal balcone di un hotel, per scatenare l'entusiasmo dei presenti. Il popolo nerazzurro si raccoglie in massa, c'è l'attesa che accompagna un grande evento. Quando il centrocampista transalpino si mostra alla folla, scoppia la festa. Cori anti-Milan, frecciate alla Juventus di Pogba, un inno all'operazione di mercato e alla società, protagonista al tavolo delle trattative.
Questa mattina le visite mediche, poi il primo contatto con il mondo Inter, fino all'"assaggio" pomeridiano, Kondogbia tocca con mano la storia, sente il respiro del passato e accoglie la richiesta d'aiuto della gente. L'Inter ha il dovere di tornare a recitare un ruolo di primaria importanza e Kondogbia è il primo pezzo da novanta di una ricostruzione studiata da Mancini e avallata da Thohir.
L'approdo a Milano, la scelta Inter, in un derby che esalta la Milano del pallone, un futuro alla Scala del Calcio. Kondogbia, ma non solo. La gente non si accontenta e le urla, che accompagnano Kondogbia e celebrano il ritorno di Stankovic, inviano una missiva chiara. Il tifo nerazzurro punta a un altro colpo, in attacco. Salah è il preferito, ma anche la Juventus si muove per l'egiziano.
In giornata, l'idea Keita. 12 milioni per strappare il gioiello alla Lazio, difficile convincere Lotito.