Silvio Berlusconi ha trovato il tempo di parlare del Milan (è in tour elettorale in vista delle elezioni del 31 maggio ndr.) e lo ha fatto in esclusiva alla Gazzetta dello Sport svelando i dettagli della trattativa con la Cina per la cessione della squadra rossonera: “In questo momento non saprei quale sviluppo possa prendere. Anche perché è opportuno fare una premessa doverosa: io non ho nessuna voglia, intenzione e necessità di cedere il Milan". Xi Jinping, Capo di Stato e segretario del Partito comunista cinese: “Vediamo che cosa potrà succedere. Intanto, al di là del rapporto creato all’epoca sulla scena politica, Xi sta dimostrando di avere grande rispetto per il calcio italiano, quindi per il Milan. Ovviamente sono orgoglioso del rapporto instaurato a suo tempo con Xi. E non è un mistero che in Cina il brand Milan tiri ancora tanto. Sia ben chiaro, non mi trovo nelle condizioni di cedere a tutti i costi la società. E’ innegabile, tuttavia, che da quando nel calcio sono arrivati i petroldollari e gli interventi dal Qatar è molto difficile che una sola famiglia riesca a reggere il peso economico di un club. Magari ci possono essere situazioni eccezionali…“. Qui il riferimento è alla Juventus: “Ha appena conquistato la finale di Champions League e faccio i miei più sinceri auguri per il traguardo raggiunto. A proposito di società, di proprietà di una famiglia, si tratta, però, appunto nel caso della Juventus, di eventi ormai davvero eccezionali. Alla luce delle difficoltà che bisogna fronteggiare, ho il dovere di trovare nuove risorse per il Milan”.
Berlusconi ha poi spiegato perché la sua famiglia vorrebbe vendere una parte del Milan: “Purtroppo, negli ultimi anni, per una serie di circostanze che non sto qui ad analizzare, il Milan ha perso molti campioni. E a livello economico non ha attraversato un periodo felice. Se, da sola, la mia famiglia non può farcela, allora sarà fondamentale reperire investitori capaci di contribuire al rilancio del Milan. Mi pare di aver capito, però, che quanti si interessano all’acquisto della società pongano come condizione essenziale la mia partecipazione alla loro avventura. Evidentemente chi pensa di trattare l’acquisto del Milan lega il marchio del club in modo inscindibile alla mia persona. In effetti, non può essere altrimenti, visto quanto la mia famiglia ha fatto per il Milan in tutti questi anni”.