Felipe Anderson è l'uomo in più della Lazio di Stefano Pioli, il giocatore che nel momento del bisogno ha dato ai biancocelesti la spinta necessaria per provare a conquistare la Champions League. L'attaccante brasiliano ha stupito tutti in questa stagione, mettendo a segno ben 10 reti e distribuendo anche 7 assist. Il numero 7 biancoceleste ha rilasciato un'intervista al portale brasiliano Lancenet.com.br, dove ha raccontato il suo anno alla Lazio. Felipe ha anche ammesso di stimare Totti, soprattutto per la sua lunga militanza con la Roma.
L'intervista inizia con una rivelazione di Felipe Anderson. L'attaccante brasiliano ha espresso tutta la sua stima per Klose, decisivo per la sua definitiva espolsione: "La cosa più bella di quando si è giovani è giocare con un capocannoniere come Miro. È importante ascoltarlo ed è sempre disponibile. Ho imparato molto da lui: è stato uno dei segreti della mia esplosione alla Lazio. Mi ha detto sempre di stare tranquillo e di lavorare sodo. Anche durante la partita mi spiega i movimenti da fare in campo". Felipe si sofferma poi sul carattere del Panzer tedesco, che tanto ha fatto soffrire tutto il popolo brasiliano questa estate con la sua Germania: "Riservato, tranquillo e molto amichevole. È il classico ragazzi di buona famiglia. Spero di stare ancora con lui per aiutare la Lazio".
Felipe racconta poi la sua crescita all'ombra del Colosseo: "Da me la gente si aspetta molto da quando ho 17 anni. Ero nel Santos, uno dei migliori club al mondo. E con la maglia numero dieci. Ho fatto 110 partite. Oggi non sono più una promessa". Il derby Champions si avvicina, mancano ormai solo due giornate alla sfida che probabilmente decreterà la seconda classificata della Serie A. Anderson spende belle parole anche per Francesco Totti: "Tutti sanno che è un grande giocatore, un campione del mondo, che ha fatto la storia del calcio. Tutti lo rispettano, io non sono da meno. Ora non è più giovanissimo, ma a Roma resta un idolo dei suoi tifosi. Ho molto rispetto per lui e per quello che ha fatto per la sua squadra. Non posso parlare molto (ride, ndr) anche perché qui è un nostro avversario, ma sicuramente merita di essere ammirato anche per aver giocato in una sola squadra. Vogliamo arrivare secondi, è il nostro obiettivo. Se Dio vorrà, ci riusciremo. Potremo riuscirci solo pensando partita dopo partita. La città vive molto questa partita: i tifosi parlano tantissimo di derby, si aspetta solo quella data. Anche per i giocatori, il sogno è quello di giocare e di vincerlo". Infine un commento sul suo ex tecnico Muricy Ramalho: "Sarò sempre grato a lui. Mi ha regalato le giuste opportunità, con più calma avrei fatto anche meglio come sto facendo ora a Roma. Ma è stata una grande esperienza giocare lì. Un giorno forse, lavoreremo ancora insieme. Sarà un piacere".