Un colpo, da campione, di Eder. Una parabola perfetta, che parte dal piede dell'attaccante e plana sul montante alla sinistra di Handanovic, lo sloveno osserva, impotente, e vede il pallone impattare con il legno e dirigersi all'angolo opposto. 1-0, l'Inter finisce qui, il finale è di orgoglio, con cambi improntati alla disperazione, ma Viviano non soffre eccessivamente e i nerazzurri, con poca lucidità, non trovano varchi nel muro di Mihajlovic. Si butta la palla al centro, sperando in un aiuto della sorte, nella fisicità di Ranocchia e Icardi, la mano tesa non arriva e il triplice fischio segna l'ennesima sconfitta dell'Inter.
Sconfitta diversa, questo bisogna concederlo a Mancini. Per quanto visto nei 90 minuti del Ferraris, l'Inter non merita lo zero nella casella punti. Il primo tempo è in equilibrio, meglio la Sampdoria, ispirata dal talento di Muriel e dall'intelligenza di Eto'o, ma, eccezion fatta per un gioiello in area del colombiano, le preoccupazioni per Handanovic sono ridotte all'osso. L'Inter non fa molto di più, perché Guarin e Brozovic si nascondono e la vivacità di Shaqiri non basta. Icardi si muove bene, ma è solo.
Il secondo tempo è invece di stampo ospite. L'Inter crea e spinge, bel segnale in trasferta. La traversa ferma Icardi, Shaqiri e Guarin ci provano da fuori, le mezzali partecipano alla manovra e l'Inter può finalmente sciogliersi. Mihajlovic è preoccupato, perché la Samp non esce, fino alla palla persa di Guarin, allo strappo blucerchiato e alla prodezza di Eder. Un pugno insostenibile per una squadra già priva di certezze. L'Inter si ritrae, senza la forza per reagire nuovamente, non bastano Palacio e Camara.
Mihajlovic parla di vittoria fortunata, Mancini si mostra dispiaciuto, Podolski abbassa lo sguardo al momento del cambio, altra serata no. I volti di casa Inter sono tra la delusione e lo scoramento, provarci non basta.
L'Europa fa un ulteriore passo in direzione contraria, il distacco si dilata e anche le rassicurazioni sulla bontà del progetto cominciano a stridere. Tempo di riflessioni, tempo di bilanci. La stagione è fallimentare, aldilà dei segnali di risveglio.