Ultima spiaggia. La partita di questa sera del Meazza dirà molto sul futuro dell'Inter a breve (da qui a maggio) e a lungo termine (la prossima stagione).
L'ennesimo passo falso di un campionato estremamente deludente -solo un pareggio a domicilio contro la penultima della classe- e la contemporanea vittoria della Sampdoria sulla Roma di Garcia hanno portato ad otto le lunghezze dei nerazzurri dal sesto posto, ultimo disponibile per disputare l'Europa League l'anno prossimo.
In una sola partita Roberto Mancini, che nutriva ancora qualche speranza di raggiungere l'Europa che conta tramite il campionato, si è ritrovato a fare i conti con la concreta possibilità di rimanere fuori anche dalla seconda competizione europea.
Per questo motivo il ritorno contro il Wolfsburg ha davvero il sapore dell'ultima spiaggia e in ogni caso la sensazione è che, ammettendo di riuscire nell'impresa di eliminare i tedeschi, il cammino verso la finale di Varsavia sarà tutt'altro che agevole. Troppe, infatti, le fragilità di questa Inter, non solo a livello difensivo ma anche, in certi frangenti, di costruzione di gioco e di dominio del campo, si veda il primo tempo contro il Cesena.
Che il Mancio abbia migliorato l'Inter, al di là della media punti, può considerarsi assodato, tuttavia il lavoro da fare era ed è superiore anche alle più rosee aspettative di un inossidabile ottimista, quale è appunto Mancini.
Per questo da qui a fine estate il tecnico lavorerà su due obiettivi: giocarsi le proprie carte fino in fondo in Europa League, nonostante le problematiche di cui sopra, il primo, e costruire una squadra che nella prossima stagione possa davvero risultare competitiva il secondo.
Ma anche da questo punto di vista appaiono evidenti delle perplessità: partendo dalla più negativa delle ipotesi (Inter senza Europa nella prossima stagione) come ambire a giocatori del calibro di Jovetic e, soprattutto, Yayà Tourè, vista e considerata la già delicata situazione dal punto di vista del fair play finanziario? Ecco quindi che questo secondo obiettivo dipende in larga misura dal primo e Mancini, a cui l'onestà intellettuale certo non manca, già nelle dichiarazioni post Cesena ha utilizzato per il match di questa sera termini che sanno di dentro o fuori e che non si riferiscono perciò solo al cammino nerazzurro in questa Europa League.
Un ulteriore problema relativo alla sfida di domani sera, poi, è che si parte dal 3-1 per i tedeschi: per accedere ai quarti i nerazzurri dovranno vincere con 2 gol di scarto, o addirittura con 3 se il Wolfsburg farà più di un gol. Non che la storia interista difetti di imprese di questo tipo, sia chiaro.
Stando in ambito Europa League, o per meglio dire Coppa Uefa, due sono le storiche rimonte, entrambe coronate da un 3-0 a San Siro, ed entrambe partendo da un 2-0 all'andata. La prima nella stagione 1990/1991 sull'Aston Villa con Giovanni Trapattoni in panchina e i gol di Klinsmann, Berti e Bianchi; la seconda contro lo Strasburgo, nel dicembre 1997, con Gigi Simoni alla guida e le marcature di Ronaldo, Zanetti e del Cholo Simeone.
Con tutta probabilità, per il tentativo di remuntada, Mancini confermerà in porta Carrizo nonostante le due indecisioni sui gol avversari. Davanti a lui D'Ambrosio, Ranocchia, Juan e Santon. In mediana Medel con ai lati Guarin e uno tra Kuzmanovic ed Hernanes con il serbo favorito. Sulla trequarti con tutta probabilità giocherà Kovacic nonostante Shaqiri sia in ripresa; davanti Icardi e Palacio.
Hecking, invece, che dovrà fare a meno dello squalificato Naldo, si affiderà ad un 4-2-3-1 con Dost terminale offensivo assistito dal trio Caligiuri-De Bruyne-Schurrle.
Il popolo nerazzurro sembra aver risposto presente alla chiamata del tecnico e di capitan Ranocchia: si va verso le 40.000 presenze, con un San Siro pronto a sostenere Icardi e compagni nella remuntada.
Le probabili formazioni:
INTER (4-3-1-2): Carrizo; D'Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel, Kuzmanovic (Hernanes); Kovacic; Icardi, Palacio. (A disposizione: Handanovic, Vidic, Campagnaro, Hernanes, Obi, Shaqiri, Puscas). Allenatore: Mancini
WOLFSBURG (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha, Klose, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schurrle; Dost. (A disposizione: Grun, Schafer, Trasch, Perisic, Arnold, Jung, Bendtner). Allenatore: Hecking