L'attesa, frenetica, per la gara in programma alla Volkswagen Arena è palpabile. L'Inter sente di trovarsi a un bivio chiave, rafforzare l'ipotesi di possibile squadra da trofeo o salutare definitivamente gli obiettivi stagionali. Molto dipende dai 90 minuti sul campo del Wolfsburg, in primis la costruzione della squadra del prossimo anno. Il Fair Play Finanziario, si sa, resta argomento ricorrente e l'occhio della Uefa è rivolto ai conti di casa Inter. In attesa di conoscere l'entità della multa da saldare, il club vaglia le ipotesi di mercato, studiando un possibile piano per l'estate. La soluzione più ovvia porta alla partenza di un grosso calibro - Handanovic o Icardi - ma il club, che in questi giorni tratta con entrambi il rinnovo, non vorrebbe intaccare la colonna vertebrale della squadra. In attesa di arricchire la cassa con cessioni definitive, Alvarez per fare un nome, l'attenzione si sposta su profili economicamente accessibili.
Da tempo il nome per il centrocampo è da ricercare in Francia. Jeremy Toulalan, transalpino di Nantes, 31 anni, una carriera trascorsa in patria al Lione, prima dell'approdo in Spagna, negli anno d'oro del Malaga, e del ritorno a casa, questa volta con la casacca del Monaco, è un identikit che piace perché in grado di apportare esperienza internazionale. Giocatore completo, in grado di fornire protezione alla difesa - all'occorenza schierabile anche nei quattro dietro - e dal piede educato, quindi utile anche in fase di impostazione. Toulalan è spesso poco sponsorizzato, in campo tende a non apparire, ma il peso che fornisce è evidente. Un equilibratore, per trovare una classificazione. Il contratto attira, perché è in scadenza a giugno. Il Monaco prova il rinnovo, ma tante sono le sirene attorno al calciatore, in pole Inter e Napoli. I nerazzurri puntano ad offrire un ingaggio attorno al milione e mezzo per convincere Toulalan a lasciare la Francia. Accelerazione attesa dopo il termine dell'avventura europea dei monegaschi.
Più suggestivo il nome per il comparto d'attacco. Qui è d'obbligo intervenire, vista la difficoltà fisica di Palacio, a cui seguono la cessione di Bonazzoli e l'impatto scadente di Podolski. Stevan Jovetic è apprezzato, perché è giocatore dall'indubbio talento e conosce la realtà italiana, già assaporata ai tempi della Fiorentina. I tempi per sferrare l'attacco sono ottimi, il rapporto tra il montenegrino e Pellegrini è ai minimi termini dopo l'esclusione dalla lista Uefa e la bufera, a Manchester, soffia forte. Le difficoltà sono ovviamente economiche, l'accordo col City termina nel 2018, quindi bisogna sondare altre vie. L'Inter, come già fatto con Shaqiri, può puntare a un prestito con riscatto, sfruttando la volontà del calciatore. Chiaro che, per convincere l'ex Partizan, la qualificazione Champions sarebbe un bel biglietto da visita e la strada comincia questa sera, dalla Germania.