L'Europa League come fonte di speranza, sorgente da cui attingere le residue speranze Champions. L'Inter sbarca in Germania con un carico d'ottimismo, dal cucchiaio di Icardi al pari in rimonta del San Paolo, ma la classifica non sorride, il terzo posto è lontano, lontanissimo e la stessa qualificazione alle Coppe è in bilico, perché davanti tante squadre hanno credenziali importanti. La via più breve passa quindi dalla vecchia Coppa Uefa, ma non è esente da insidie, la prima, per avere un'idea, è di spessore assoluto. Il Wolfsburg è la seconda forza di Germania, al rientro dopo la sosta tipica del campionato tedesco, può mostrare un cartellino che recita 4, non un numero casuale, bensì le reti rifilate al Bayern di Guardiola.
Una squadra costruita con denaro e intelligenza, retta in mediana da Luiz Gustavo e accesa dall'indiscusso talento di De Bruyne e Schurrle, emigrati in Inghilterra, utilizzati col contagocce a Londra, e poi rientrati nell'accogliente Germania, al Wolfsburg. Davanti Dost, un'esplosione repentina, il gol semplicemente. Rischia di passare inosservata l'assenza delle ultime settimane. Sì, perché il Wolfsburg corre senza Perisic, sostituito a dovere da Caligiuri.
Talmente sicuro, il Wolfsburg, che al momento del sorteggio, in Germania, si scatena la festa, tra le quattro mura della Volkswagen Arena e per le strade. L'Inter come vittima sacrificale, questo quanto apparso alla corte di Hecking. Una grande del passato da triturare per confermare il salto nell'elite europea. Con il passare dei giorni, con l'avvicinarsi dell'evento, la spavalderia si fa meno importante, fino alle dichiarazioni conservative della vigilia, con il tecnico impegnato a mantenere un profilo più consono a una gara che vede il Wolfsburg in leggero vantaggio, ma che resta comunque aperta a tutte le soluzioni.
"Chi commette l'errore di sottovalutare l'Inter, ha già perso. Saranno due partite molto difficili anche se loro in campionato non stanno andando bene. L'Inter è una delle più grandi squadre a livello internazionale. Abbiamo il 50% di possibilità. Dobbiamo dimenticare la gara di Augusta e riprendere le fila delle prestazioni precedenti. Dobbiamo essere veloci e il nostro pubblico ci deve aiutare. Puntiamo a vincere, non mi preoccupa prendere gol perché a San Siro possiamo segnare".
Mancini, invece, mantiene da sempre lo stesso atteggiamento. Convinzione, rispetto, mai paura. L'Inter deve assumere i connotati della squadra di vertice, nel minor tempo possibile. Ben vengano quindi trasferte come quelle di Napoli e come quelle di Germania, lasciapassare per il ritorno nel calcio che conta. Partite in cui vale, più del tasso tecnico, la capacità di calarsi in un'atmosfera da dentro-fuori, di dare il meglio sotto il peso schiacciante della pressione, sapendo di non poter sbagliare nulla.
"Avremo di fronte una squadra molto forte, ma abbiamo le qualità per passare il turno. Il Wolfsburg è un'ottima squadra, molto completa. Non a caso sta facendo bene in Bundesliga. Non si può essere secondi in un campionato come quello tedesco se non si gioca ad alti livelli. E' un ottavo di finale, una bellissima partita in uno stadio splendido. Dovremo essere bravi a concedere il meno possibile e stiamo cercando la strada per tornare ad alti livelli. Per qualificarci dovremo disputare una partita molto attenta".
Wolfsburg e Inter si affrontano per la prima volta in Europa, con i tedeschi mai vincenti in passato con squadre italiane. Per l'Inter un solo successo in Germania, la clamorosa vittoria in rimonta, per 3-2, contro il Bayern Monaco, griffata dalla rete di Pandev.
Sul fronte formazioni, Mancini rilancia Hernanes, apparso in buona condizione nel finale del San Paolo. Il brasiliano rileva l'indisponibile Brozovic e si affianca a Medel e Guarin. Ranocchia e Juan Jesus confermati al centro della difesa, Santon e D'Ambrosio sugli esterni. Shaqiri innesca Palacio e Icardi, tra i pali il portiere di coppa Carrizo.
Hecking conferma il miglior undici, rinunciando ancora a Perisic, solo in panchina. Il croato, smaltito l'infortunio, potrebbe trovar spazio nella ripresa, ma al momento Caligiuri offre ampie garanzie. Degli avanti si è detto, con Caligiuri, De Bruyne e Schurrle, punta centrale Dost. Luiz Gustavo e Guilavogui schermo davanti alla retroguardia a quattro composta da Vierinha, Naldo, Knoche e Rodriguez, tra i pali Benaglio.
"Adoro sfidare squadre forti", la chiusura è per Shaqiri, un segnale al gruppo, una dichiarazione da leader.