La Lazio che esce vincitrice con un imponente 4-0 sulla Fiorentina, da un segnale forte, non tanto per il risultato netto ma per il gioco di squadra  espresso, per l'intensità, la compattezza difensiva, il sacrificio del collettivo. Felipe Anderson, oltre a seminare il panico sulla fascia, ripiega in difesa aiutando Radu; Klose torna e pressa sul portatore di palla, per poi duettare in avanti coi compagni di reparto (e segnare, per due volte); Mauricio fa 25 passaggi centrati su 25  e De Vrij è una certezzza; Biglia non sbaglia mai, è un playmacker a 360° capace anche di segnare gol di alta levatura tecnica: la Lazio è bella, impressiona, è il prodotto di un capolavoro targato Stefano Pioli, ora la Champions è alla portata. 

Pioli ha continuato con perseveranza nelle sue scelte, riuscendo ad andare oltre i risultati negativi di inizio stagione ed oltre lo scetticismo intorno alla scelta della società di puntare su di lui, ora, infatti,  l'impronta del tecnico è evidente, che sia 4-2-3-1 o 4-3-3 è l'idea di gioco quella che conta e la sua Lazio ce l'ha ben chiara: pressing, gioco sulle fasce, inserimenti dei centrocampisti (Mauri con 8 gol e Parolo con 6 sono i più prolifici). Klose lo aveva detto:" Questa è la mia Lazio più forte". Il tedesco adesso, inserito in un contesto di gruppo unito e con le idee chiare, rende a meraviglia (anche se la freddezza sotto porta non è più quella di un tempo) e corre anche allo stremo delle forze perchè sa che i compagni faranno lo stesso per lui. Quando un gruppo va, i singoli non possono non esaltarsi. Infatti Pioli non ha avuto paura a puntare sul giovane 20enne Danilo Cataldi, preferendolo ad Onazi e Ledesma, e questa fiducia è stata ripagata da sonore prestazioni. Quando Mauri esce e consegna la fascia da capitano a Radu (il suo vice), lui decide di consegnarla a Cataldi: un sogno che si avvera per il ragazzo romano laziale, un gesto che fa capire la grandezza del gruppo Lazio. Nella barca si rema tutti insieme, inseguendo l'obbiettivo.



Nelle ultime quattro giornate, in Serie A, nessuno ha fatto meglio della Lazio, che ha ottenuto 12 punti, vincendo contro Udinese, Palermo, Sassuolo e Fiorentina. Le ultime due vittorie sono state schiaccianti, sia dal punto di vista del risultato sia del gioco, nelle altre la Lazio ha vinto di misura, dando prova di saper soffrire. Fin da inizio campionato si notavano delle qualità della rosa e del gioco, però la continuità è stata la peggior nemica di questa squadra, talvolta poco brava a chiudere la partita, spendendo molto nel primo tempo, per poi farsi riprendere nel secondo (a San Siro contro l'Inter, ma anche di recente contro il Napoli in Coppa Italia). Con un pizzico di consapevolezza in più questa è una squadra che può ambire alle prime tre posizioni, quindi anche la Roma, che tanto ambiva allo scudetto, ora si vede i "cugini" a soli quattro punti e dovrà pensare prima a mantenere il secondo posto. Probabilmente sarà il campionato-nel-campionato - quello per la lotta Champions -  più affascinante da qui fino a fine stagione: la Lazio ha affilato le armi.

IL CALENDARIO - Nelle prossime quattro giornate di campionato la Lazio sarà impegnata contro Torino, Verona (in casa), Cagliari ed Empoli (sempre in casa). Cammino sulla carta più insidioso avranno Roma e Napoli, che si sfideranno all'Olimpico il 4 Aprile. I biancocelesti non dovranno commettere l'errore del girone d'andata, perdendo punti con le piccole, quindi la squadra di Pioli non ha tempo di guardarsi allo specchio, ma di guardarsi avanti si, perchè con quel piglio da grande dimostrato contro la Fiorentina - che veniva da 13 risultati utili consecutivi - la Lazio può non temere nessuno.