Tre punti, a San Siro, un attestato importante sullo stato attuale della Fiorentina, una vittoria che certifica il momento e apre al futuro. Decide Salah, l'uomo in più inserito per cause di forza maggiore - stop muscolare per Babacar - si esalta Neto, da epurato a protagonista, il fortino finale regge, anche se privato di due unità. C'è tutto nel concitato epilogo. Montella non vede o non valuta con attenzione l'infortunio di Tomovic e si gioca l'ultima carta, Vargas, prima del responso medico. In dieci, il finale è alle corde, saluta anche Savic, difesa a brandelli, diventa partita da "eroi", scorrono lenti i sei minuti di recupero, ma l'Inter, in confusione, non passa. Vince la Fiorentina, ora proiettata addirittura verso il terzo posto del Napoli.
"C'è grande soddisfazione perché abbiamo giocato per lunghi tratti alla pari dell'Inter che veniva da un buon periodo e credo che la vittoria sia meritata. La squadra è uscita dal campo in modo eroico, perché abbiamo chiuso in 9 e perché Vargas ha fatto il difensore centrale... Neto? Non avevo mai avuto dubbi su di lui. La società può anche indicare delle situazioni, ma sono io a decidere, ne va della mia professionalità".
Il cambio di passo nella seconda frazione, la scelta di privarsi di un nove vero dopo l'infortunio di Babacar, per sfruttare le caratteristiche uniche di Salah "La sensazione era che stessimo controllando la partita già nel primo tempo, ma non vedevo la rabbia e il furore che ho visto nel secondo tempo, sia nel primo quarto d'ora che nel finale, ovviamente con caratteristiche diverse. Perché non ho fatto entrare Gilardino al posto di Babacar? Volevo sfruttare al meglio il momento di Salah che è davvero straordinario (un gol ogni 44,5 minuti in serie A, n.d.r.). Può essere risolutivo anche entrando a gara in corso e può fare tutti i ruoli dell'attacco con caratteristiche diverse da Giuseppe Rossi. Ciò non toglie che punto molto anche su Gilardino".