Mario Balotelli e l'Inter, una storia d'amore sofferta, ma intensa. Dalle prime formidabili prestazioni al torneo di Viareggio, non ancora maggiorenne, alla maglia buttata a terra nella notte di Inter-Barcellona, un periodo incredibile e ricco di colpi di scena. La scelta, più dettata dalla moda che dalla ragione, di affidarsi a Mino Raiola, paperone dei procuratori, e una lunga escalation di insuccessi. Manchester City e Milan non lo rimpiangono, lo stesso Liverpool, dopo pochi mesi è già pronto a liberarsene. Super Mario o Mad Mario? Impossibile scindere le due cose, le due anime del numero 45 bresciano. Ora come ora appare un azzardo riportarlo all'Inter, ma in una squadra così leggera in termini di classe e cifra tecnica, Balotelli sarebbe leader tecnico indiscusso. Sì perché il vero Mario Balotelli, goleador e uomo assist, è stato esclusivamente quello della parentesi interista: contribuì alla vittoria dello scudetto, fece parlare di sè in campo prima e progressivamente fuori. Roberto Mancini non ha mai escluso un ritorno in Italia del talento della Nazionale, cosi come non ha mai nascosto la grande stima nei suoi confronti. Il calciomercato è strano, trattative fantascientifiche possono andare in porto, operazioni banali possono fallire. Balotelli e l'Inter, parte seconda, tutto può succedere. In fondo in fondo c'è ancora spazio per i sentimenti.