Se i match di Europa League fossero attendibili al 100%, l'Inter di Mazzarri sarebbe tra le formazioni migliori del continente. Le vittorie rotonde contro Stjarnan e Qarabag, passando per i tre punti in trasferta col Dnipro, mostravano alla gente una squadra solida e comunque pericolosa in proiezione offensiva. Quell'Inter, rivista forse soltanto contro il Sassuolo, non c'è più, e con essa crollano i suoi numeri.
I pilastri mazzarriani, solidità e ripartenze, sono svaniti, e anche quando si vedevano, il popolo interista non sprizzava di gioia. La mancanza di gioco e di feeling con l'ambiente ha inevitabilmente attanagliato la voglia di buoni propositi del tecnico ex Napoli, incapace di dare la svolta e di cambiare (in meglio) lo schema di gioco interista.
La squadra nerazzurra ha sicuramente dei limiti, ma poteva vincere contro Cagliari e Fiorentina, avrebbe dovuto fare meglio contro il Torino all'esordio, e ha sempre il dovere di dare soddisfazioni ai propri tifosi. Se l'interismo teorico e integralista é uno stile di vita, dopo Mourinho non si é visto un tecnico capace di rendere orgogliosi i propri tifosi, a prescindere dai risultati sul campo.
L'Inter 2014/15 ha bisogno di certezze, di principi e uomini affidabili. La storia interista vive un momento di stanca più che di transizione, é tempo di prendersi le proprie responsabilità.