Uno sguardo verso Oriente ed ecco che all'alba sorge un nuovo talento: George Alexandru Puscas, classe 1996, paese di provenienza: Romania. Ad Oradea, interessante città dal punto di vista architettonico del blocco dei paesi ex sovietici, l'otto Aprile nasce Puscas. Cognome importante il suo, ma non fatevi ingannare, cari nostalgici amanti del calcio, perchè al posto della 'k' c'è una 'c'. Nel suo Paese è soprannominato il nuovo Mutu, lui però si ispira a Ibra. Chissà che non possa ripeterne la carriera ma di Ibra ne nasce uno ogni anno giubilare ed il ragazzo ha detto di “ispirarsi”, non di “essere il nuovo Zlatan”.

Puscas con la maglia dell'Inter

Il giovane Puscas ha una storia molto tranquilla alle spalle: comincia a muovere i primi passi nel mondo del pallone da piccolino, con la maglia della squadra della sua città, l'Academy Liberty Oradea (nonché le giovanili del club di serie A rumena, FC Bihor Oradea) ma ci resta solo un anno perché nel 2012 riesce ad entrare a far parte della prima squadra dopo 13 presenze e due goal con il Liberty. A livello nazionale, negli stessi anni (dal 2011 al 2013) gli viene assegnata anche la fascia di capitano dell'U17 rumena con cui giocherà però solo 5 match senza mettere a segno neanche un gol. Nel luglio del 2013 viene prelevato dall'Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 600 mila euro venendo aggregato alla formazione Primavera allenata da Salvatore Cerrone. I nerazzurri vogliono subito metterlo alla prova: nella prima giornata del campionato Primavera, nel girone B, contro il Brescia, Puscas fa il suo esordio. Non lascia il segno. E' tutto nuovo per lui: cultura, lingua, paese in primis, abitudini, orari, calcio, mister e compagni. Ma non molla. E ricordate bene questa frase: Puscas non molla mai.

Alla decima giornata gonfia per la prima volta la rete. In realtà quel giorno lui sarà l'unico a portarsi a casa il pallone. Già, ha inciso il suo nome nel tabellino non una, non due, ma ben tre volte. Buon modo per presentarsi agli italiani. Il motore comincia ad ingranare. Da quel momento il mister Cerrone faticherà sempre nello scegliere la punta titolare: Federico Bonazzoli, altro gioiellino della cantera (per dirla alla spagnola) interista o George Puscas? Nel 99% degli stati mondiali era ritenuto illegale tenere fuori uno dei due. Ma ad averne di problemi del genere, saremmo tutti ben felici. Chiuderà la sua prima stagione in Italia con un bottino niente male, 8 goal in 18 presenze in campionato e 3 goal in 5 presenze in Coppa Italia, 2 reti solo nella semifinale d’andata contro la Lazio.

La lunga lista degli estimatori di Puscas ha aggiunto, poi, tra l'anno scorso e quest'anno, un nome in più, uno bello grosso: quello del Presidente nerazzurro Thohir. Il tycoon indonesiano ha visto l'attaccante nel derby - giocato la scorsa stagione - tra l'Inter Primavera ed il Milan Primavera e ne è rimasto incantato (anche perché George non ha perso tempo per segnargli un gol sotto gli occhi).

Nel solo 2014 Puscas è passato, poi, dalla Romania U17 a quella U19 dove ha messo a segno 4 reti in 6 presenze ed avrebbe continuato se Moldovan, c.t. dell'U21, non l'avesse chiamato con i “quasi grandi” (a proposito, è l'unico in tutta la rosa a giocare con la maglia di una squadra italiana). Paura di nessuno. Puscas ha dimostrato quanto vale anche qui: prima ed unica presenza finora, 14 agosto, partita contro l'Under italiana di Di Biagio, contro i ragazzi che sono già in serie A quasi, contro il suo Paese “adottivo”. Cosa poteva fare? Gol, ovviamente, dubitavate? (Il match finì 2-1 a sfavore degli Azzurrini).

Questo campionato non è cominciato male per Puscas: 7 reti (5 alla prima giornata contro la Virtus Lanciano e 2 alla seconda contro l'Atalanta) in 2 partite o preferite in 169 minuti. Crack.

Giocatore dal grandissimo potenziale, Puscas è molto forte fisicamente (184 cm per 75 kg circa) e dotato di ottima tecnica. Il suo piede preferito è il destro ma non dispiace neanche (anzi...) con il sinistro. E' dotato di rapidità e buon tiro, queste caratteristiche gli consentono di tagliare in velocità alle spalle della difesa oppure di ricevere spalle alla porta e girarsi per la conclusione. Abile a procurarsi falli su falli. In cosa deve migliorare? Nei colpi di testa, sicuramente. Ragazzo scaltro, dotato di un bel caratterino, ambizioso (due giorni fa ha detto a Digisport: "Mi sento molto bene in Primavera, sto progredendo in ogni gare e spero di arrivare presto in prima squadra. Ho parlato con il mister lo scorso anno, mi ha detto di essere serio e che il mio turno sarebbe arrivato. Ci sono tanti campioni all'Inter, abbiamo vinto tre partite e spero che si continui così. Ho fatto un provino all'Arsenal nel 2012 e mi volevano ma poi ho parlato con l'Inter, hanno messo la loro offerta sul tavolo e con il mio agente Pietro Chiodi abbiamo scelto l'Inter.”), può e sa dire la sua. Il suo idolo in maglia nerazzurra? Rodrigo Palacio. Thohir ed i tifosi – ormai già pazzi di lui – sperano di vederlo al posto del Trenza (con dite che è impossibile? Mai dire mai) un giorno non troppo lontano. Che l'Inter non se lo lasci scappare come fece con Mutu.

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.