Nemmeno nelle migliori previsioni, neppure nei sogni pre-partita. Walter Mazzarri raccoglie una vittoria, per proporzioni, stupefacente e si gode l'esplosione di talento dei suoi fuoriclasse. L'Inter che travolge il Sassuolo poggia sulla classe di Kovacic e sulla forza devastante di Mauro Icardi, non a caso identificati come pilastri della ricostruzione sancita da Thohir. Corteggiati, ma incedibili. Il croato, lontano parente di quello spaesato dello scorso anno, dipinge calcio, come in Coppa con lo Stjarnan, dimostrando di apprezzare l'esigente platea di San Siro. Mauro segna a raffica, sempre. Osvaldo si gode l'ennesima rinascita, mentre Milano riabbraccia Guarin, fondamentale, forse non oggi, senza dubbio domani. Sette gol, come lo scorso anno. Allora in trasferta, ma poco cambia. Il Sassuolo, giunto a Milano sulle ali dell'entusiasmo, caricato da Zaza e Berardi, esce ridimensionato. Troppo remissivo, quasi sottomesso. Nel giorno degli applausi nerazzurri, un peccato non aver trovato un confronto all'altezza.
Mazzarri scioglie i dubbi della vigilia e si affida all'attacco pesante. Fuori Guarin e Palacio, in campo Osvaldo. Medel unico interditore, con due uomini di qualità al fianco, Kovacic e Hernanes. Dietro Andreolli per lo squalificato Vidic. Di Francesco recupera Vrsaljko e lancia Terranova per Antei.
Tre minuti e la partita assume un indirizzo chiaro. Kovacic si infila nella mediana morbida del Sassuolo, prova anche la conclusione, ma la palla, contrata, giunge a Icardi che non perdona. Con la partita in discesa, l'Inter si diverte, mentre l'undici neroverde, scomposto, cerca la reazione. Vrsaljko, servito da Magnanelli, trova un varco a destra e mette un interessante traversone su cui però nessuno arriva. Poco dopo l'ex esterno del Genoa è fermato dall'ennesimo problema fisico. Un contrasto con Dodò risulta fatale. In campo Gazzola. Al 20' San Siro si alza ad applaudire il messia. Kovacic chiude un'azione di grande calcio, ispirata dal tacco di Icardi e rifinita dalla sponda di Osvaldo. La finta del croato è d'alta scuola. Nove minuti ed è 3-0. Fa tutto Icardi. Dal nulla estrae la perfetta conclusione. Il Sassuolo spazzato via oltre ogni previsione non abbozza replica di sorta e si concede all'allegria nerazzurra. Gazzola, fuori partita, regala il corridoio a Dodò e sull'uscita di Consigli la palla giunge dolce ad Osvaldo che non può che insaccare nuovamente. 4-0. Con questo punteggio si va al riposo.
La ripresa non presenta novità. L'Inter non si ferma, vuol godersi appieno una giornata di gloria, inattesa. Al 52' ancora Icardi. Tripletta dell'argentino, ma la palla di Kovacic è un cioccolatino prelibato, una visione d'artista. La clamorosa debacle porta le prime conseguenze. Berardi perde la testa e rifila una gomitata a Juan. Sassuolo in dieci e Di Francesco costretto ad adattare il modulo, con il solo Zaza di punta. Osvaldo cerca la gloria personale, mentre Mazzarri lancia nella mischia Guarin, concedendo gli applausi a Kovacic. La risposta del colombiano è d'autore. Prima l'assist per il 6-0 di Osvaldo, poi la firma del 7-0, con la palla che bacia il palo e si accomoda in rete. 7-0 al 73'. Nel finale minuti preziosi per Palacio, ritrovato dopo l'infortunio alla caviglia, con i primi assaggi di difesa a quattro, con Mbaye e Juan terzini. L'ultimo quarto d'ora è pura accademia. L'Inter festeggia la prima vittoria e inaugura la settimana europea tra sorrisi e note d'assenso.