In principio fu Della Valle. Sì, il Presidente della Fiorentina, ormai qualche giorno fa, emise la prima sentenza su Carlo Tavecchio, accodandosi al primordiale pensiero di Juve e Roma. "Un candidato inadeguato". Da allora singolari prese di posizione stanno assumendo i connotati di una vera e propria diaspora. Ultimo in ordine di tempo il Presidente Cairo. Anche il Torino si accoda e toglie l'appoggio al candidato principe alla poltrona della FIGC. "Improponibile", questo il termine con cui il numero uno granata boccia Tavecchio.
La rottura è evidente e la soluzione lontana. Toccherà al Presidente Malagò, che in giornata incontrerà non solo Tavecchio, ma anche Albertini, l'estremo tentativo di ricucita. L'intento è evitare di creare ulteriori problemi a una Federcalcio già ai minimi storici. Nell'aria l'ipotesi di un commissariamento, con il ritiro della candidatura da parte di entrambi i candidati. In quel caso toccherebbe proprio a Malagò il ruolo di traghettatore.
Queste le parole di Petrucci "La FIGC è la federazione più importante e non potrebbe che essere il Presidente del Coni il commissario. Ma l'ipotesi commissariamento a oggi non c'è". Sarà il tempo a decidere la sorte di Carlo Tavecchio. La sensazione è che, con il passare delle ore, altri club di A possano scegliere la linea dura. Ad oggi il fronte anti-Tavecchio annovera Roma, Juventus, Fiorentina, Sampdoria, Cesena, Sassuolo e Torino. Senza dimenticare le pesantissime accuse lanciate da Renzo Ulivieri, Presidente AIAC.