La Premier chiude i battenti, con il City campione e il Liverpool costretto a leccarsi le ferite. Lontano dalla lotta di vertice, inghiottito dal vortice Ferguson, il Manchester United pensa al futuro. Un futuro di cambiamenti e rivoluzioni. L'esonero di Moyes, l'approdo di Giggs in panchina e il saluto dei grandi vecchi. Di recente ha confermato la separazione dai red devils Rio Ferdinand, prima di lui Nemanja Vidic. 

Il serbo, da tempo, ha scelto di sposare il progetto Inter. Thohir ha identificato nell'esperto centrale l'uomo giusto per puntellare la difesa, orfana il prossimo anno di Samuel. Un acquisto che si inserisce nella nuova politica societaria. Doppia valenza. Indiscutibile è il valore tecnico, come d'altronde l'appeal del calciatore. Vidic quindi importante per le certezza fornite sul terreno di gioco, ma anche a livello di immagine. La sua figura per allargare il marchio Inter oltre i confini europei. 

Al telegraph è lo stesso giocatore a parlare della sua scelta, raccontando la difficile stagione in Inghilterra "Non è stata una decisione presa facilmente, alla leggera, magari in un giorno. Ho scelto di andare all’Inter per più circostanze e ragioni, mi chiedo sempre i perché di ogni scelta. C’erano varie ragioni per andar via dal Manchester e ho deciso così. Da capitano, ho sempre rispettato Moyes: non parlerò mai male di un mio allenatore, lo rispetto. La stagione con lui è stata dura, difficile, ma liti non ce ne sono mai state e mai abbiamo perso la fiducia nel nostro manager”.