Obiettivo centrato. L'Europa per avviare sotto buoni auspici un progetto in fasce. Thohir saluta Zanetti e l'Inter del passato, sfogliando un libro dalle pagine ancora bianche, pieno di ipotesi, dubbi, speranze. 90 minuti separano l'Inter dalla linea del traguardo, ma l'attenzione è proiettata al dopo. A un'estate di cambiamenti e scelte. Si parte dalla panchina. Mazzarri ha strappato il quinto posto, minimo requisito per restare incollato al timone, ma non convince per gestione e guida dello spogliatoio. Le parole del magnate confermano il tecnico "Mazzarri resta anche la prossima stagione, è giusto che abbia una chance"., eppure nell'aria resta viva l'idea del cambiamento. Uomo esperto Walter, artefice del miracolo Reggina, navigatore efficace a Genova e Napoli. Qualcosa però si è incrinato. Tanti i casi spinosi che l'allenatore ha visto porsi sul suo cammino. La difficoltà ad usufruire del materiale a disposizione, le battute d'arresto impreviste, la mancanza di un'espressione di calcio divertente, godibile.
Il mercato, già ufficiale l'arrivo di Vidic, pare orientato a un cambio di modulo. La difesa a tre è parsa spesso inadeguata e la carenza di esterni di livello ha fatto il resto. Non a caso la società spinge per Evra, in scadenza. Perfetto il francese per il 4-4-2. Ma una retroguardia di tal fattura può esser di Mazzarri, da sempre profeta della linea a tre?
I dubbi sorgono prepotenti anche in mediana. I festeggiamenti di sabato sera sono stati in parte lacerati dalle parole sibilline di Cambiasso "Restare? Me lo chiedete solo voi..". Il Cuchu era sulla carta l'unico del vecchio corso vicino alla conferma. L'uomo d'esperienza intorno a cui costruire il futuro della giovane Inter. Ora, anche su di lui, più di un punto interrogativo. Sul banco degli imputati anche Guarin. Sommerso lo scambio con Vucinic, naufragato a un passo dall'approdo, il colombiano ha visto via via diminuire il suo impiego e a fine anno potrebbe bussare alla porta di Thohir. Porta a cui ha già invece chiesto udienza Alvarez, le cui esose pretese economiche paiono fuori mercato, soprattutto se paragonate al rendimento. L'inizio di stagione, da seconda punta, a supporto di Palacio, aveva illuso la platea nerazzurra. L'arretramento in mediana, col rientro di Icardi, ha sopito gli ardori del talento mancino.
Il saluto di Milito, pronto al rientro in patria, obbliga a uno sforzo offensivo. Tanti i nomi sul taccuino, poche le occasioni a prezzi accessibili. Resta una linea, immaginaria, da cui ripartire. Una sorta di colonna vertebrale. Handanovic - Ranocchia - Kovacic - Icardi, classe e carta d'identità. Un tassello per reparto. I 4/11 in grado di rilanciare l'Inter, i pezzi pregiati da mettere al centro del progetto.