Domenica potrebbe essere arrivata la svolta della stagione di Mateo Kovacic, finalmente positivo e capace di stare bene in campo per 90 minuti o quasi (è uscito all'80°) in Sampdoria - Inter. Per il giovane croato potrebbe adesso cominciare un periodo importante, che magari lo vedrà consacrarsi come titolare nell'undici ideale nerazzurro. Oggi il ragazzo si è raccontato a Sky ed ha parlato del momento che sta vivendo :"

Sono contento.Sono arrivato nell'Inter, un grande club. Sono giovane e devo imparare ancora tanto. Che tipo sono nella vita privata? A me piace stare a casa o andare fuori a cena con amici, non mi piace fare tanto casino, sono un ragazzo tranquillo, mi piace stare in casa con gli amici e guardare un film. Qui mi trovo bene, penso che il calcio italiano sia tanto difficile: non ci sono tanti spazi come in Inghilterra o Spagna, ma d'alatra parte impari tante cose come la fase difensiva e la fase tattica che sono molto importanti."

A Kovacic manca forse rompere il gihiaccio con la porta avversaria per entrare in via definitva nel cuore dei tifosi nerazzurri e nelle preferenze di Mazzarri: "Mi manca ma ci sto lavorando", le parole rassicuranti del ragazzo. "Se arriva a Parma? Speriamo. Però dico sempre così e non succede (sorride, ndr.). Mi manca la furbizia. Riesco a vedere l'uomo ma non la porta ma per migliorare questo aspetto parlo con il mister e con i compagni che hanno esperienza. Sto lavorando anche sulla conclusione come sto lavorando sulla fase difensiva e nella posizione che devo occupare quando la palla scorre a destra o a sinistra."

A questo Kovacic apparentemente mancherebbe solo il fiuto del gol. Allora che problemi ci sono? Cosa gli impedisce di scendere regolarmente in campo dal primo minuto? "Sta antipatico a Mazzarri", ha insinuato qualcuno. Pronta la risposta del nuovo Iniesta (cit. Juan Jesus)

"Noi abbiamo sempre parlato da quando lui è arrivato. Parliamo sia quando gioco meno che quando gioco di piu. Lui sa che con la palla sono bravo, ma che ho bisogno di capire come muovermi anche senza palla. Parliamo molto, anche della vita privata. Sono contento che lui sia qui e che io possa imparare ancora di più. Che cosa mi dice? Di stare tranquillo, soprattutto in questo periodo nel quale non ho giocato molto, di allenarmi bene. Adesso ho giocato con la Samp, ho fatto benino e continuo così".

Fino ad adesso ha collezionato undici presenze da titolare (appena quattro da 90 minuti) su trentasei gare giocate dall'Inter. Un po' poco. Qualcuno ha paventato un'idea di prestito o addirittura di cessione: "Questo è un processo. Ho parlato anche con giocatori con più esperienza e mi hanno detto che questo è normale, come è normale che sia stato arrabbiato quando non ho giocato. E' normale per qualsiasi giocatore che non gioca, è stata un'arrabbiatura positiva". Uno dei down peggiori del ragazzo in questa stagione è stata la gara allo Juventus Stadium dove l'Inter prese tre gol su disattenzione difensiva, il primo proprio su presunto errore di Kovacic:"Sul primo gol è stata colpa mia, non ho fatto la copertura su Lichtsteiner - riflette Mateo-, ho rivisto tantissime volte quella partita e penso che con la palla ho fatto tutto bene, ma nella fase difensiva non è andata così".

Il futuro pare essere brillante per la generazione prossima dell'Inter, con Kovacic ed Icardi a trainare la new-generation: " Io leader? Speriamo. Il calcio italiano secondo me è molto difficile perché non puoi girarti, non hai spazio. Sono ancora giovane, ho tanto da migliorare, ma sì voglio diventare un leader dell'Inter. I prossimi anni quelli consacrazione per me nell'Inter? Io penso giorno dopo giorno". Kovacic è molto benvoluto e ben visto all'interno del gruppo, anche per la sua voglia di imparare :"Tra i miei compagni guardo e imparo da Zanetti che ha tanta esperienza, da Cuchu che fa benissimo la fase difensiva. Guardo tutti, anche Diego che fa sempre gol o Rodrigo. Se è da loro che imparo l'italiano? Handanovic mi aiuta tanto, con lui sto molto bene. E' stato proprio lui a dirmi la cosa più bella da quando sono qui e cioè che a volte la strada va su e a volte giù, questo è il calcio come la vita. Samir è un grande professionista e da lui si può imparare molto".

Infine qualche parola sul Mondiale che lo vedrà protagonista con la sua Croazia :"Per noi è molto importante perché noi siamo un paese piccolo, abbiamo molti talenti, dobbiamo fare questo Mondiale bene e io posso solo imparare da questo. Quanto manca per vedere un Kovacic al cento per cento? Non mi piace parlare tanto di me stesso, voglio solo giocare, stare bene e fare bene. Non ho ancora 20 anni, magari a 22 anni puoi essere un bravo giocatore".