Ultimo giorno di presentazione in casa Inter che oggi pomeriggio all’interno del Pirelli Flagship Store di Corso Venezia a Milano, ha presentato il nuovo acquisto Hernanes.
Il calciatore, emozionato e molto motivato ha risposto alle domande dei cronisti con chiarezza e serietà, toccando molti temi e dando così vita ad una conferenza ricca e allegra caratterizzata soprattutto dalla voglia e la la gioia di essere finalmente neroazzurro. Esordisce così infatti, il centrocampista: “Sono molto felice di far parte di questa società. È una grande emozione, vorrei che anche alcune delle persone che mi hanno sostenuto in questi anni fossero qui. Ma saranno contenti lo stesso anche lontani”, aggiunge poi: “È un momento meraviglioso, ricordo ancora quando da ragazzino prendevo l'autobus per allenarmi. Avevo però già idea di dove volevo arrivare, un giorno sono entrato in una chiesa evangelica e il predicatore mi ha fatto scrivere il sogno che volevo realizzare. Avevo 16 anni, da lì in poi ho puntato il mio obiettivo nel calcio, e arrivare qui oggi è un sogno che sta diventando sempre più reale, non ci sono parole per esprimere questa soddisfazione".
È stata una trattativa convulsa quella che ha portato il profeta all’Inter che, una volta per tutte svela come sono andate le cose: “Da quando ho saputo che l'Inter mi voleva, subito mi sono sentito propenso ad accettare perché era un passo importante della mia carriera, un'opportunità unica per me. Mi hanno fatto sentire subito molto importante e da subito sono stato contento di avere questo interesse e volevo che le parti fossero d'accordo per questa trattativa. È un piacere essere desiderato da una squadra come l'Inter, una squadra con una maglia che pesa molto nel calcio italiano e internazionale. Ero fiero di me stesso, ma aspettavo che andasse bene per tutti”.
Trattativa che, conclusasi positivamente, ha reso Hernanes il primo grande colpo del Presidente Thohir, questo aumenta responsabilità e aspettative: "Sì ma sono convinto che faremo bene. Ho visto grandi qualità in questo gruppo, sono contento di questa scelta. C'è anche un grande allenatore, che ha pesato molto in questa scelta: con Mazzarri posso crescere molto come giocatore. Abbiamo tutte le possibilità di fare bene e di arrivare ad alti livelli come è sempre stato per l'Inter. Sono pronto per giocare il mio calcio, fare quello che so fare. E' un momento splendido della carriera e della mia vita: da tre anni vedo l'Inter da esterno, ora ho voglia di vincere e credo che tutti i miei compagni e il mister vogliano vincere ancora".
Si passa poi all’aspetto tattico, giocatore eclettico, al brasiliano si chiede quale ruolo preferisce e se ha già avuto modo di parlare con Mazzarri: "Mezz'ala destra o sinistra, in Nazionale però faccio il mediano e nella Lazio giocavo sulla trequarti. Ma preferisco giocare mezz'ala perché posso fare la fase difensiva e finalizzare. A Mazzarri ho detto che il mio ruolo preferito è quello. Ma a 14 anni cominciai da terzino sinistro... A centrocampo mi trovo bene ovunque, dipende dalle esigenze dell'allenatore. Se vuole giocatori da mettere più indietro per impostare l'azione mi va bene".
Viene svelata poi un’altra curiosità, il centrocampista spiega di essere già stato, 3 anni fa, in procinto di venire all’Inter: “Non lo ricordavo ma sì, ero in Brasile e all’epoca avevo molti procuratori, mi avevano portato una proposta dell’Inter che avevo firmato ma non era andata in porta per motivi che non sapevo”.
Acquisto scelto anche per il peso e l’aiuto che può dare alla squadra ma, questo sembra non spaventarlo: “Mi sento a mi agio, ringrazio tutti che mi hanno accolto facendomi sentire già a casa. Ho 28 anni e ho sempre raggiunto i miei obiettivi, magari impiegando più tempo ma ho sempre acquistato ciò che volevo. Noi vogliamo da subito migliorare ma credo che Dio gestisce tutto, poi sotto tutti gli aspetti mi sento più maturo e pronto per questa esperienza. Quando venni qui massacrai la lingua italiana...".
L’Inter non attraversa un buon momento, si chiede ad Hernanes un giudizio sulla partita contro la Juve alla quale ha assistito e ciò che manca all’Inter per tornare in alto: “Ho visto due cose positive: qualità e il fatto che tutti della Juve tornavano dietro mentre l'Inter palleggiava. Questo è rispetto per l'avversario, e questo mi è bastato per avere più entusiasmo. Ho voglia di vincere e insieme possiamo arrivare a questo, posso aiutare, oltre che con la qualità, con la determinazione. Non credo manchi nulla, l’allenatore c’è i giocatori anche, ci vuole serenità e tempo e i risultati arriveranno”.
Tornando alle emozioni, il centrocampista ammette che: “Sicuramente domenica sarò emozionato, San Siro impressiona per la bellezza, è un campo magico su cui hanno giocato grandi giocatori, speciali. Abbiamo imparato a gestire queste situazioni ma sarà bello”.
Si passa poi alla storia dell’Inter di cui ammira come: “È stato l’unico club a non scendere in Serie B, ed è un segno che è una società seria che sa ottenere risultati, l'altra cosa è che non è mai stata coinvolto negli scandali ed è una cosa che mi piace molto. Si addice al mio carattere, sono una persona onesta e tranquilla e questo rafforza il mio attaccamento”. Sui grandi campioni di questo team dice invece: “Ronaldo è uno dei più forti della storia secondo me, ma direi anche Recoba che è mancino e ha fatto belle cose qui”.
Infine, c’è anche il tempo di parlare di nazionale: "Non ho ancora parlato con Scolari, ma credo che mi dia un po' di credibilità in più. Sono all'Inter, il livello si è alzato di un gradone, penso che quello sia importante”.
Con un ultima battuta, Hernanes ammette di non fare promesse ma di impegnarsi molto, quello sì: “Non faccio promesse, posso solo dire che metterò tanto impegno in questo lavoro. Le cose più belle arrivano sempre come conseguenza del lavoro".
Domanda poi anche per Piero Ausilio che commenta la riuscita della trattativa:"L'accenno della storia rivela quanta volontà c'era a prendere Hernanes. Ci è voluto un po' di tempo in più ma ci siamo riusciti, una trattativa dura anche dal punto di vista ambientale viste le difficoltà sorte a Roma. E' un calciatore che darà una mano all'Inter, sarà da stimolo ai campioni che ci sono e ai giovani che abbiamo. In 15 anni abbiamo vinto più di tutti, non siamo diventati di colpo un club che non sa costruire più. Ora stiamo ripartendo, altri giocatori arriveranno, serve fiducia. Abbiamo voglia di costruire un'Inter forte, col tempo arriverà".