Nessuna sorpresa, nessun campionato riaperto, nessuna pietà per la Juve nei confronti della squadra rivelazione del torneo. Sono stati bravi i bianconeri a sfruttare le occasioni concesse da quella che, comunque, è ancora la miglior difesa della Serie A. Nonostante il primo tempo a forti tinte giallorosse, la Juve lo chiude in vantaggio grazie a Vidal. La reazione sterile della Roma permette a Bonucci di raddoppiare in avvio di secondo tempo. Nel finale espulsi De Rossi e Castan, dal cui fallo nasce il rigore trasformato da Vucinic per il tris.

Il 2014 per il calcio italiano inizia col botto, con il match scudetto, con le prime due della classe che si affrontano. Lo Juventus Stadium, tanto per cambiare tutto esaurito, accoglie i giocatori in campo e alcuni volti noti, come Trezeguet e Moggi, sugli spalti. Il match però inizia sorprendentemente con la Roma in avanti, con lo spirito di chi non ha niente da perdere, e con la Juve dietro, rintanata nella propria metà campo per limitare le scorribande dei giallorossi. Bonucci al 6' lascia intravedere cosa aspetta i bianconeri: perde palla a centrocampo lasciando campo al contropiede guidato da Ljajic e sventato in angolo da Buffon e Chiellini. Serve un quarto d'ora alla Juventus per svegliarsi ma, una volta svegliatasi, è letale e colpisce al primo affondo: rimessa di Lichtsteiner, Tevez difende benissimo la sfera e la serve a Vidal che col piattone fa secco De Sanctis sul suo palo. L'ottavo gol in campionato, il tredicesimo stagionale, il trentacinquesimo in bianconero e il quarto alla Roma (sua vittima preferita assieme alla Lazio): che numeri per il cileno!

Il gol subito non sconvolge la Roma, che torna puntualmente nella metà campo bianconera imponendo il proprio gioco e sfiorando il 60% di possesso palla. Tutto funziona benissimo: gli esterni si propongono, i centrocampisti si cercano e si trovano. Pjanic e Dodò impegnano da fuori area Buffon, che risponde presente in ogni circostanza. L'unica nota stonata sembra essere Ljajic: il serbo è fuori dalla partita e rappresenta di fatto una soluzione in meno per gli schemi degli ospiti. La Juventus trova la chiave tattica e rompe la gabbia del pressing di Pjanic e Totti su Pirlo. Prova così a scuotersi: una percussione di Pogba, che in area sbaglia l'ultimo passaggio, un diagonale impreciso di Tevez che attraversa tutta l'area di rigore, un bolide di Llorente che rasenta la traversa, un rigore reclamato e giustamente non concesso per un tocco di gomito di Dodò sono i segnali che la partita è cambiata.

Ad inizio ripresa la Roma non fa neanche in tempo ad organizzare il piano di gioco che si ritrova sotto di un altro gol: la punizione di Pirlo sul secondo palo è corretta in rete da Bonucci, colpevolmente dimenticato da Castan. Il difensore firma così il secondo centro stagionale dopo quello al Catania. Garcia cambia le carte in tavola a causa della defezione di Pjanic, ma l'ingresso di Destro (che aveva perso il ballottaggio proprio con Ljajic) sembra tardivo, anche perché stavolta i giallorossi hanno accusato il colpo. Esce per crampi anche un generosissimo Tevez (qualche giorno fa era persino in dubbio), c'è Vucinic al suo posto. Adesso per la Roma è veramente impossibile trovare spazi: il contraccolpo per il gol subito è troppo forte e l'ermetica difesa bianconera, con Chiellini sugli scudi, di certo non aiuta le transizioni offensive. La girandola di cambi coinvolge anche un opaco Totti, che il pubblico dello Stadium non tarda a subissare di fischi.

Quando ad attaccare però è la Juve, allora sono dolori. Ed è dolore anche per Chiellini, che riceve un'entrataccia a forbice di De Rossi impossibile da non sanzionare con il rosso diretto. Sugli sviluppi di quella punizione, Castan blocca con la mano il colpo di testa di Vucinic: Rizzoli non può esimersi né dal fischiare il calcio di rigore, né dall'espellere il centrale brasiliano. Roma che in pochi giri d'orologio si ritrova da 11 a 9 uomini, e un istante dopo subisce la rete dal dischetto dello stesso Vucinic. Finisce così, con la Juve che manifesta la propria superiorità già da subito, senza tradire le attese e inanellando la decima vittoria consecutiva. Alla Roma la sconfitta servirà da lezione ma potrà anche dare la consapevolezza a Garcia e compagni che, se continuano su questa strada, il secondo posto è un obiettivo più che raggiungibile.