"La mia gestione è partita cinque anni fa in un periodo di cui tutti ricordiamo le difficoltà che stava vivendo allora il mondo del calcio. Stiamo ricostruendo il nostro settore arbitrale, serve pazienza ma siamo in anticipo sui tempi che ci eravamo preposti. Si stanno susseguendo anni molto positivi per gli arbitri italiani, molto apprezzati in tutto il mondo non solo quelli di alto livello, ma anche quelli di base che nel silenzio e nell'anonimato delle 12 mila partite settimanali portano avanti il gioco del calcio". Queste le prime parole del numero uno dell'Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, in un'intervista esclusiva a ToscanaTV. "E' un momento di grande brillantezza per gli arbitri italiani perchè sono oggi portatori di comportamenti, di regole, di cultura e di passione - ha aggiunto Nicchi nell'intervista rilasciata alla vigilia di Natale -. Lo hanno capito bene il pubblico, i giocatori e gli addetti ai lavori. Spero che lo facciano anche i mezzi di informazione, evitando di cercare la polemica dove non esiste, magari parlando di un fallo o di un calcio di rigore perchè questo non è il calcio".

Dal Presidente Marcello Nicchi, a uno dei (tanti) nostri fischietti internazionali, Gianluca Rocchi, intervistato dalla stessa emittente. "Le partite di Champions League sono più facili da arbitrare rispetto a quelle italiane perchè non c'è la rivalità che ci può essere nel nostro campionato e poi perchè l'idea del calcio all'estero è quella di pensare a giocare", spiega il fischietto fiorentino. "In Italia il tatticismo è più esasperato e questo porta a partite dove si può fischiare qualcosa in più, anche se la tendenza è verso un ribasso - ha aggiunto il fischietto fiorentino -. Il problema di noi arbitri italiani, che è lo stesso degli altri direttori di gara nei loro rispettivi campionati, è che ti tocca arbitrare una squadra più volte nella tua carriera e capita di dover dirigere una formazione con cui hai avuto qualche problema. Spesso la gente ricorda quell'episodio dove si è verificata una situazione spiacevole per il direttore di gara e non le quindici dove c'è stato invece un buon arbitraggio".