Dopo il polverone mediatico, il difensore del Sassuolo Francesco Acerbi, trovato positivo ad un controllo antidoping a causa di un ormone utilizzato per la terapia contro il tumore al testicolo, ha rilasciato ieri una lunga intervista ad 'Italia 1' nel corso del programma Tiki Taka. Ecco le particolarità più interessanti.

Il centrale neroverde, sospeso dall'attività agonistica prima della partita con la Juventus, ha parlato così: ''Le accuse mi hanno dato molto fastidio, non tanto per me, quanto per i miei familiari. Non ho mai preso alcuna sostanza, quindi fa male essere tacciato come dopato. L'ormone elevato può essere conseguenza di tante cose [effettivamente, l'organismo potrebbe averlo riprodotto a causa della recrudescenza del tumore, per il quale Acerbi era stato operato quest'estate], come fanno i giornali a saperlo prima degli esami? Capisco che debbano vendere, ma sulla salute non si scherza, perchè fanno star male le persone. Non auguro a nessuno nulla di simile, ma chiedo solo rispetto per i miei cari''.

L'ex giocatore del Milan ha poi rincarato la dose sulla sua buonafede: ''Sono stato sottoposto ai controlli antidoping tre volte prima di Cagliari, e non mi è stato riscontrato niente; se avessi preso qualcosa mi avrebbero beccato. Comunque, prima di dare sentenze bisogna conoscere la verità, perchè altrimenti si manca di ripetto a me, alla società e ai miei medici''. Il difensore non ha lesinato apprezzamenti per i suoi compagni di squadra, che nella gara con la Juventus gli hanno manifestato la loro solidarietà: ''Sono stati grandissimi, sono veramente commosso. E' proprio bello vedere delle persone che ti stanno vicino''.                         

La rabbia di Acerbi è assolutamente comprensibile, specialmente in un Paese nel quale i processi sommari vanno per la maggiore, ma la sua battaglia principale non sarà contro i magistrati, bensì contro il cancro; la Tac effettuata dal calciatore dopo il riscontro di valori fuori dalla norma avrebbe confermato i timori dei medici, che addirittura temono il riemergere del tumore. Dunque, Acerbi nei prossimi giorni è atteso da nuove visite che risulteranno decisive nel diagnosticare un male che, se confermato, rischia di determinare il suo addio al calcio.