Diego Armando Maradona è tornato a rilasciare un'intervista ad un'emittente italiana quasi due mesi dopo la partecipazione a Che tempo che fa, quando fu criticato da più parti per aver esibito il gesto dell'ombrello nei confronti di Equitalia, l'agenzia che gli contesta un'evasione fiscale quantificata in quasi 40 milioni di euro. Ieri sera si è concesso alla trasmissione Virus, condotta da Nicola Porro e andata in onda su Rai2, e non ha mancato di fare autocritica sugli aspetti più personali della sua vita.
Innanzitutto, l'ex fuoriclasse ha parlato della sua tossico-dipendenza in questi termini: ''La droga è una malattia, ed è stata solo colpa mia. Non c'entrano mio padre o mia madre, o il modo nel quale mi hanno cresciuto; sono stato io ad averli traditi e ad aver sbagliato. Mi dispiace, perchè la palla è qualcosa di straordinario ed è stato il migliore giocattolo che ho avuto in tutta la mia vita; vedo mio nipote Benjamin giocare con altre cose [figlio di Aguero], ma io avevo solo un pallone da piccolo''. Poi qualche parola sull'esperienza a Napoli: ''Sono fiero di aver mancato di rispetto a tutti quelli che prima venivano a Napoli, facevano tre-quattro gol e se ne andavano. Con me in campo era più difficile''.
Maradona ha affrontato anche il tema delicato del contenzioso con il Fisco italiano: ''Non ho mai mancato di rispetto agli italiani. Ho sofferto per una persecuzione che non ha risparmiato neanche le persone che erano con me. Il mio gesto a Che tempo che fa? E' stato strumentalizzato per far dimenticare quello che stavo dicendo, perchè a molta gente non conviene sapere la verità. In Italia ci sono cose ben più gravi di quello. Quando [gli ispettori del Fisco] sono venuti in albergo, hanno buttato giù la porta e a momenti mi portavano via le valigie. Per questo vengo poco in Italia, che mi manca perchè si mangia benissimo, e non riesco a vedere miei ex compagni del Napoli che vorei tanto rivedere''.
L'ex c.t. dell'Argentina si è poi lasciato andare a qualche considerazione politica, parlando dell'astio verso gli inglesi per la guerra delle Falkland del 1982: ''Ancora oggi non stringerei la mano ad un reale inglese, ma la colpa fu anche nostra, perchè non possiamo imbarcarci in una guerra contro la terza potenza mondiale mandando a morire i ragazzini''. Più disteso invece il giudizio sul nuovo pontefice Francesco: ''Da quando è morta mia madre non sono più credente, ma il Papa sta facendo delle cose buone. Ha detto che non vuole una banca in Vaticano, ed è giusto perchè con quei soldi si potrebbero sfamare tutti i bambini dell'Africa''. Un Maradona che, seppur in versione ''ridotta'', è stato istrionico e mai banale, come sempre.