Ospite ad “Inter Nos”, trasmissione di Inter Channel, Samir Handanovic si racconta: ”Entrare in campo è una sensazione bellissima per chi gioca a calcio  e lo è ancora di più quando una partita inizia. Dovrebbero provarlo tutti per capire quello che si sente. Nelle partite più importanti, come la Champions ad esempio è tutto amplificato. Se ho voglia di tornare a giocare in Champions? Credo che tutti lo vogliano”

 

Portiere - È un ruolo complicato quello del portiere, ultimo baluardo da superare, ultima speranza prima del gol; forse per questo non è un ruolo adatto a tutti, così ne parla Handanovic: “Per me è un piacere andare in porta. Il ruolo del portiere? A volte devi essere più concentrato di un calciatore perché devi essere attento anche quando la tua squadra attacca. Il ruolo del portiere è proprio questo: anche se ti arriva solo una palla in tutta una partita, devi essere sempre pronto. Non tutte le partite sono uguali e conta molto la preparazione”. Ruolo che può portare a gesti straordinari, e tra le parate più belle, il numero uno neroazzurro, ne ricorda una lontana nel tempo: ”Quella che è piaciuta di più è una che ho fatto in un campionato di quattro o cinque anni fa, in Udinese-Siena. E' stato un colpo da vicino. Io lavoro con la mia filosofia, ma non è detto che la mia sia anche quella di un altro. La migliore per ognuno è quella che porta benefici in partita”

 

Miglioramenti - Fondamentale per lo sloveno riguardarsi dopo ogni partita: ”Credo che rivedere le proprie prestazioni e correggersi sia fondamentale perché la tecnica è andata avanti e solo così puoi rivedere certe posture del piede e del corpo. Se sono critico con me stesso? A volte si, a volte devi vedere come stai fisicamente, se puoi fare una cosa o no. Poi è normale che l'autocritica c'è sempre, altrimenti vuol dire che non si migliora. E' in questo modo che sono diventato così bravo sulle uscite basse? Sono le più difficili insieme a quelle alte. Se le vuoi fare devi rischiare perché si rischia di sbagliare piede o la spinta e quindi sia di farti male che di fare fallo”.

 

Obiettivi - L’Inter sta tornando ai livelli che merita ma la strada è ancora lunga: ”Nel calcio c'è tempo per tutto. Dobbiamo avere calma e vedere che cosa succede. Dopo tanti anni che sono in Italia ho capito che non ci si deve sbilanciare. Il momento dell'Inter? Secondo me stiamo andando benino, ma possiamo fare ancora meglio. Quello che conta è che stiamo crescendo, stiamo facendo una strada e bisogna vedere dove si arriva. Abbiamo lasciato qualche punto per strada, qualche squadra più esperta di noi forse li avrebbe presi”.

 

Tifosi - Ottimo il feeling con i supporter nonostante quella di Handanovic non sia proprio una vita mondana: ”Con i tifosi delle mie varie squadre ho sempre avuto un bel rapporto anche se credo che dobbiamo sempre dimostrare qualcosa. Conta più la prossima partita di quella che hai già giocato. Che cosa mi dicono se mi vedono per strada? Non mi vedono perché esco pochissimo”.

 

Udine e Milano - Non parla delle differenze tra le due città perché: "Io non vivo a Milano e la risposta finisce qui. Qualche volta ci vado per cena o per andare a trovare qualche mio amico, ma non ci vado spesso".