Una Signora al comando. La Juve di Conte ritrova la vetta e, in attesa della risposta Roma, si gode il cielo del comando, volgendo lo sguardo alla Champions e al Copenaghen. A Livorno, una prestazione normale basta per ottenere tre punti e primato. Dietro annaspano le inseguitrici. Il Napoli soffre il doppio impegno e al San Paolo cede al Parma di Cassano. L'Inter si spegne, vittima dei suoi stessi limiti, a Bologna. Pari amaro quello dei nerazzurri. Cade addirittura la Fiorentina al Friuli, mentre il Milan non sa più vincere. Balotelli sbaglia malamente il penalty del sorpasso e l'era Allegri - Galliani par sempre più al tramonto. Il Sassuolo si gode Berardi, il Torino affossa il Catania. Buona la prima di Corini nel derby, un punto a testa per Sampdoria e Lazio, squadre in cerca di identità.

VERONA - CHIEVO 0-1 (LAZAREVIC)

Strano il calcio, indecifrabile un derby. Ci arriva con le ossa rotte il Chievo del rientrante Corini, lanciatissimo il Verona di Mandorlini e Toni. Il campo mostra invece una medaglia dal volto opposto. Un gol di Lazarevic regala una gioia a Campedelli, meritata. Allo scadere scardina il fortino posto davanti a Rafael e permette ai suoi di agganciare il Catania in classifica.


NAPOLI - PARMA 0-1 (CASSANO)

Non sta bene il Borussia, non gongola il Napoli. L'atmosfera europea strega Benitez. I partenopei vedono fuggire il treno scudetto, complice una partita sottotono, sempre in affanno, contro l'ordinato Parma di Donadoni. Nella sfida del talento, la spunta Cassano, che trova il colpo da biliardo a dieci dalla fine. Una punizione di Mertens illude poi il San Paolo, ma il risultato non cambia. Il tecnico spagnolo dovrà anche rinunciare ad Hamsik nella decisiva sfida di Dortmund. Streghe e incubi da scacciare nella notte dei sogni.


MILAN - GENOA 1-1 (KAKà, GILARDINO)

Gilardino non sbaglia, Balotelli sì. Il Genoa è l'immagine perfetta del suo mister Gasperini. Il Milan non potrebbe essere più diverso da Allegri. Kakà e De Jong sono il cuore di un undici irriconoscibile, che nemmeno in superiorità numerica riesce a conquistare la posta. L'atteggiamento di Mario è il solito. Ciondolante, indisponente. E allora tocca al brasiliano, di ritorno da Madrid, illuminare la Milano esigente. Non basta, non può bastare. Tempo di giudizi.


BOLOGNA - INTER 1-1 (KONÈ, TAIDER)

Doccia fredda in avvio, poi l'ansimante rincorsa. Una colossale svista di Taider e il Bologna passa. L'Inter si affanna, trova il pari con Jonathan, ma vede sfumare una vittoria fondamentale. Due traverse, e un super Curci, bloccano la rincorsa al terzo posto.


LIVORNO - JUVE 0-2 (LLORENTE, TEVEZ)

Il brutto anatroccolo si trasforma in cigno. Un peso che muta e diventa oro. Llorente dalle critiche all'altare. Un gol e un assist per trascinare la Juve a Livorno. La gioia personale e la sponda, perfetta, per Tevez.


UDINESE - FIORENTINA 1-0 (HEURTAUX)

Falsa ripartenza viola. Una delle peggiori espressioni del calcio di Montella. A Udine si scioglie la Fiorentina, che colpita da Heurtaux non riesce più a rispondere. Male Borja e con lui Rossi.


TORINO - CATANIA 4-1 (IMMOBILE, EL KADDOURI, LETO, MORETTI, EL KADDOURI)

Torino scatenato, Catania travolto e pronto al ritiro. Clamorose sviste difensive, disastroso Legrottaglie in occasione del primo gol, mancanza di personalità. Lì dove eccelle la squadra di Ventura, pecca quella di De Canio. Immobile sfrutta i buchi della difesa etnea, El Kaddouri dimostra di essere a suo agio in questa piazza, più che nel focoso San Paolo.


SAMPDORIA - LAZIO 1-1 (SORIANO, CANA)

Mihajlovic lascia la prima impronta. La Sampdoria, con coraggio, strappa un punto alla Lazio e si rammarica per una vittoria sfumata in pieno recupero. A salvare i biancocelesti è Cana, un difensore. Manca molto alla squadra di Petkovic per tornare protagonista. Hernanes è un caso, Mauri invischiato in processi e aule, Klose sente il peso dell'età.


SASSUOLO - ATALANTA 2-0 (ZAZA, BERARDI)

Spacciato, dopo lo 0-7 di Reggio con l'Inter. Poi la rinascita. Il Sassuolo di Di Francesco stupisce. Ferma l'Atalanta e si gode i suoi gioiellini d'attacco. Zaza e Berardi volano alto, spinti da gioventù e talento.