Una notizia inattesa. Nel giorno di Thohir, i dubbi di Cambiasso. Tornato potagonista sotto l'egida Mazzarri, dopo le fatiche, e i fischi, dell'era stramaccioniana, Esteban Cambiasso è oggi, a tutti gli effetti, il punto di riferimento di un centrocampo in continua crescita. La mente in grado di guidare, con sapienza, il furore agonistico di Guarin e le intermittenti creazioni di Kovacic. Guida e riferimento. Un esempio, per utilizzare un termine che il tecnico di San Vincenzo ha accostato al rientrante Zanetti, ma che non sfigurerebbe nemmeno di fianco al Cuchu. Abnegazione, lavoro, umiltà per tornare ai vertici. Anche dopo critiche e panchine.
Serenità, quindi, scossa dalle dichiarazioni del fratello di Esteban, Federico, procuratore dell'argentino "Non desidera rinnovare il proprio contratto con l'Inter. Esiste la possibilità che a metà del prossimo anno decida di fare ritorno al River Plate". Queste le parole rilasciate a Fox Sports Radio. A far da contraltare a propositi d'addio la smentita del calciatore, non perentoria, occorre dirlo "Sono un giocatore dell'Inter e non penso a cosa accadrà in futuro. Qui a Milano sto bene, sia nel club che in città, qui sono nati i miei figli. Non mi vedo con una maglia diversa da quella dell'Inter, ho ancora un contratto. Non so ancora quando mi ritirerò, ma di certo resterò nel mondo del calcio".
Probabile che Cambiasso non abbia ancora scelto la via giusta per terminare un cammino che, ragazzo, lo ha visto approdare all'Inter, via Real, e conquistare il mondo. La sensazione è che l'attesa sia per valutare le mosse di Thohir. Il futuro di un club destinato a crescere e a cambiare sotto il marchio indonesiano. Erick ama i giovani, pronti, di classe, e potrebbe scegliere di rinunciare, con dispiacere, ai senatori di lungo corso. Cambiasso aspetta, ama l'Inter, ma non chiude la porta dell'addio.