L'anticipo della decima giornata di Serie A termina con un pareggio. Risultato che di certo non può intristire gli interisti, visto il trend degli ultimi anni della squadra nerazzurra di Milano contro quella di Bergamo, ma che comunque non soddisfa appieno. Dopo l'iniziale vantaggio, la squadra di Mazzarri si fa recuperare ed inizia a soffrire il gioco dell'Atalanta fino alla fine del primo tempo. Secondo tempo segnato da un paio di buone occasioni per entrambe le squadre, le più clamorose il palo di Icardi e il miracolo di Carrizo (subentrato ad Handanovic, problema al fianco destro per lui) su Yepes. Pareggio dunque veritiero, ma l'Inter deve dare di più se vuole puntare in alto.

Nell'Inter si rivedono Handanovic in porta e Samuel in difesa, all'esordio stagionale; il resto della formazione è uguale a quella che ha sconfitto l'Hellas Verona. Visto l'andamento di questa partita (e anche della precedente, nonostante il risultato), è possibile notare la difficile convivenza in campo di tre giocatori: Guarin, Kovacic ed Alvarez. Nel calcio chi segna ha ragione: Ricky si è meritato la maglia da titolare mettendo insieme buone prestazioni e gol. Nonostante il gol bergamasco sia nato da una sua palla persa, non lo si può condannare. La responsabilità è da cercare in chi dovrebbe fare da filtro in mezzo al campo dunque. Guarin e Kovacic sono entrambi volti alla fase offensiva e troppe volte non chiudono o coprono come un centrocampista dovrebbe fare; questo è un dettaglio che l'allenatorenon può tralascisare ed è un problema che deve risolvere in fretta. L'involuzione del giovane croato è forse da ricercare anche nella posizione in campo: Mateo è un talento che l'Inter non può e non deve sprecare. Il superficiale modo di giocare di Guarin dovrebbe aiutare Mazzarri nelle sue scelte, vedremo cosa deciderà. 

PRIMO TEMPO - La pioggia di Bergamo rende il campo scivoloso, ma la maggior parte dei giocatori sceglie di giocare con le scarpe con 13 tacchetti: scelta sbagliata, che condiziona l'equilibrio dei 22 in campo, provacando numerosi scivoloni. Primo brivido al 10', quando Guarin salva sulla linea la palla colpita di testa da Canini, favorito da un'uscita non impeccabile di Handanovic. L'Inter rimane però concentrata ed al 16' va in vantaggio: Kovacic pennella, Palacio fa sponda di testa, Alvarez controlla e con freddezza batte Consigli. L'Atalanta non molta ed al 25' trova il pareggio: Alvarez perde palla, Moralez crossa per Denis che sovrasta Samuel e insacca. I bergamaschi a questo punto ritrovano coraggio e mettono l'Inter alle strette, ma il primo tempo termina in parità. 

SECONDO TEMPO - Nella parte iniziale del primo tempo i ritmi sono più blandi, da sottolineare solo un tiro di Livaja fermato in due tempi e un gol di Alvarez (giustamente) annullato per fuorigioco. Mazzarri azzecca il cambio Icardi, che rivela il centrocampista colombiano, e dopo pochi minuti l'Atalanta rischia di andare in vantaggio: al 69' sugli sviluppi di un corner, Stendardo tocca il pallone di testa, devia però (con una sospetta deviazione di mano) Rolando. Dopo soli 5', Icardi supera Yepes e scarica di sinistro, ma il palo gli nega la gioia. Proprio il difensore colombiano si divora il vantaggio al minuto 83: corner per l'Atalanta, Yepes in area piccola tira rasoterra, ma il pallone centra Carrizo, che sventa il pericolo. Negli ultimi minuti qualche cartellino giallo e nulla di più.

A livello di occasioni Atalanta più pericolosa, Inter che costruisce di più ma è poco cinica: un punto importante per entrambe le squadre. Colantuono si mostra ancora un ottimo allenatore, riuscendo ad adattare la sua squadra al gioco delle avversarie senza però togliere coraggio ed organizzazione in fase offensiva ai suoi ragazzi.