Buona la IX si potrebbe dire parafrasando il gergo cinematografico, ebbene sì ci sono volute ben nove giornate per far gioire finalmente i fans rossoblu, mai così caldi come ieri al Dall'Ara. La classifica del Bologna resta ancora preoccupante, anche se un po' meno deficitaria di prima, i punti sono infatti diventati 6 e valgono il penultimo posto in classifica a braccetto con Catania e Sassuolo, dietro resta solo il Chievo, fermo a quota 4.
Il confronto con il campionato scorso non è tuttavia così imbarazzante, visto che un anno fa, di questi tempi, il Bologna veleggiava a quota 7, poi si sa come sono andate le cose, è arrivata una tranquilla salvezza e parecchie belle soddisfazioni.
Ma cos'ha detto il match di ieri? Pioli ha presentato gli stessi 11 di Reggio Emilia, affidandosi a Curci in porta, a Cech e Crespo sulle corsie, a Sorensen, Natali e Mantovani al centro della difesa, sulla mediana ha invece dato spazio a Laxalt, Kone e Khrin, con Diamanti in supporto all'unica punta Cristaldo.
La squadra, passata subito in vantaggio con la rete di Crespo, su preziosa assistenza di Cech, ha retto bene l'urto del Livorno, controllando agevolmente nel primo tempo e soffrendo maggiormente nella ripresa, soprattutto nel finale quando la paura di subire un gol che poteva nuovamente rovinare tutto, ha attanagliato le gambe e la testa dei rossoblu.
Sicuramente dal punto di vista del gioco e delle occasioni create c'è stato un passo indietro rispetto alla sconfitta con il Sassuolo, ma l'importanza della posta in gioco era tale che nessuno ha fatto tanto caso al fumo, accontentandosi, per questa volta, di un saporito arrosto.
I problemi non sono tuttavia spariti d'incanto e restano comunque sempre sul piatto, la difesa, se non è protetta adeguatamente da un robusto centrocampo, va facilmente in difficoltà, l'attacco vive sempre e solo sulle geniali intuizioni di Diamanti, Khrin è ancora troppo indietro nella sua crescita come uomo d'ordine e come regista, corre invece assai, cercando sistematicamente, la profondità Laxalt.
Non piace la posizione di Kone che, allontanato dall'area e dal suo ruolo naturale di trequartista finisce per non entrare mai nel vivo del gioco, trovandosi troppo lontano dall'area avversaria e finendo per immalinconirsi a spasso per il campo.
Cristaldo è un attaccante che si batte e si fa sempre vedere ma quello che manca sono ancora rifornimenti tempestivi, copiosi e di qualità, molto bene l'esperimento di Cech e Crespo sulle corsie esterne, i due si sono ben disimpegnati sia in fase di copertura che di proposizione del gioco, e, non a caso, la loro uscita dal terreno di gioco, sostituiti da Morleo e Garics, ha quasi narcotizzato la squadra.
Siamo consci che il successo contro una diretta concorrente, qual è il Livorno di Nicola, è solo un brodino leggero, solo la continuitàdi risultati positivi, a partire dalla trasferta di Cagliari, ci potranno dire se il Bologna è un malato sulla via della guarigione o meno.